Caldo, l'esperta: «Come difendersi dalle intossicazioni alimentari»

Caldo, l'esperta: «Come difendersi dalle intossicazioni alimentari»
Con il sole e il gran caldo «in estate si regista un aumento di intossicazioni e tossinfezioni alimentari». Lo segnala Simona Chialastri, biologa nutrizionista...

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Con il sole e il gran caldo «in estate si regista un aumento di intossicazioni e tossinfezioni alimentari». Lo segnala Simona Chialastri, biologa nutrizionista dell’Ini, Istituto neurotraumatologico italiano.

«Esistono oggi al mondo più di 250 tra intossicazioni e tossinfezioni alimentari, e il nostro Paese occuperebbe il secondo posto nella classifica del numero di intossicazioni alimentari registrate. Lo riferisce il nuovo report europeo sulle zoonosi e sugli episodi epidemici di tossinfezione alimentare relativo al 2014. Questi problemi si manifestano con differenti sintomi più o meno gravi, come vomito, diarrea e nausea, e una maggior gravità nelle popolazioni più sensibili come anziani, bambini e malati».

Ecco come difendersi
Come difendersi? «In generale - raccomanda Chialastri - occorre evitare il rapido moltiplicarsi dei batteri, sapendo che la loro temperatura ideale è compresa tra 5 e 65 gradi: occorre tenere i cibi a queste temperature il minor tempo possibile». Occhio alla cottura incompleta («quando cuociamo un arrosto occorre accertarsi che anche nel cuore dell’alimento si siano raggiunti i 65 gradi, avvalendosi magari di un termometro adatto»), o a una scorretta conservazione del cibo, «che deve rimanere costantemente sotto i 5 gradi». Nel mirino anche la cattiva igiene, soprattutto delle mani, o il consumo di cibo scaduto.

Tossinfezioni, le cause più comuni

I microrganismi interessati: campylobacter, escherichia coli, clostridium botulinum, listeria monocytogenes, shigella, salmonella. Per prevenire le tossinfezioni alimentare, suggerisce l’esperta, «occorre lavare spesso le mani, evitare che il cibo entri in contatto con mosche e insetti, tenere separati la carne e il pesce dagli altri alimenti, utilizzare attrezzature diverse per i cibi cotti o crudi, cuocere completamente i cibi, non lasciare i cibi cotti a temperatura ambiente, non scongelare il cibo a temperatura ambiente». E ancora: «Preferire alimenti che abbiano subito trattamenti per renderli sicuri come la pastorizzazione del latte, usare acqua sicura, lavare sempre accuratamente la frutta e la verdura prima di consumarla (è consigliabile aggiungere all’acqua del lavaggio un pò di bicarbonato). Infine, le uova vanno lavate esternamente e devono essere consumate cotte», conclude Chialastri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico