Tra sacro e profano, la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte e regala doni e dolci. Si dice che si è pentita di non avere seguito i Re Magi per dare un suo...
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A Visso non si scherza con la storia delle calze. È da giorni che si respira profumo di biscotti. Hanno tutte le forme anche se qui si preferisce quella degli animali: cani, gatti, gufi, colombe, asinelli. Nelle terre della Sibilla, intrise di leggende, e dove, tuttora, di notte non si lasciano i panni fuori temendo che fate dai piedi di capra le intreccino, rimane in memoria che all’alba dell’Epifania gli animali possono parlare. «Li chiamiamo i Befanini» spiegano Fabio Cerri e Lina Albani, proprietari del forno l’Albero del Pane e della Pasticceria Vissana. Il terremoto ha distrutto il loro laboratorio ma, anticipando i fondi, sono rimasti alle porte del centro storico, garantito lavoro a sette persone e non hanno mai smesso di rifornire di pane la martoriata valle Nera. Per loro i biscotti aromatizzati all’anice, alla vaniglia, al limone, all’arancia sono i mattoni della ricostruzione del paese. Producono anche Cavallucci fatti con mosto e frutta secca ed il Frostengo, un dolce d’inverno a base di farina, noci, nocciole, mandorle e mele (073795277).
Per rifornirsi di carbone, tappa a Loreto, alla Pasticceria Picchio. È l’unica marchigiana nella Guida Gambero Rosso 2018 targata “Tre Chicchi e Tre Tazzine”. Riconoscimento per il miglior caffè combinato ad un’accurata proposta gastronomica. Il suo punto forza è un esprit maison dove passione fa rima con curiosità ed estro. Elisabetta Marcozzi ha fondato la casa quaranta anni fa ed oggi, con suo fratello Claudio Marcozzi, maestro di pasticceria, ed i suoi figli fa proposte che intrecciano tradizioni ed innovazioni. Producono un carbone da dare anche ai bimbi buoni. Si fa bollire fino a 135 gradi 300 gr di acqua, sciogliere un chilo di zucchero ghiaccio e 20 gr di carbone vegetale, poi si aromatizza con arancia, limone o vaniglia (www.pasticceriapicchio.com).
Una strana patente
A Matelica, oggi le Befane vanno in bici per ottenere la “patente da Matu”. Faranno i soliti sette giri intorno alla fontana ma non prima della distribuzione ai piccoli di caramelle e paste. I tradizionali Favoriti offerti dai forni del paese. Un’iniziativa a cui partecipa “Pane di Gagliole” del pasticcere Vanni Valci. Nel 2015, ha sbaragliato milanesi e piemontesi vincendo a Breccia il titolo di panettone d’autore dell’anno. Ama lavorare materie prime genuine, italiane, che interpreta con creatività. Dall’unione tra il lievito madre, lo zafferano e la nuova tecnica della vasocottura crea meraviglie fragranti di albicocche e pistilli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico