ANCONA - Nemo propheta in patria? Mica sempre. L’anconetana Lucia Mascino al Cinema Galleria di Ancona ha colto strameritato trionfo. Sala quasi piena, e tutti conquistati...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La Warner di solito non fa presentazioni. Io questa l’ho pretesa», rivela l’attrice. «C’è tutta una parte di affetti, qui. È meglio di una festa di compleanno, è un Capodanno riuscito». Però confessa: «Neanche al festival di Torino ero così agitata». Il film nasce da una storia vera, una storia d’amore fra docenti universitari. Lei vi si butta, lui un po’ si ritrae, non vuol sentir parlare di matrimonio, men che meno di un figlio. E quando la storia finisce lui volta pagina, lei non si rassegna. «Questa sceneggiatura impetuosa, esagerata, ora commovente ora comica, ma capace di trovare una sua armonia (ad alto volume; a basso è facile), mi ha catturata. Dovevo avere la parte. Al provino mi sono accorta che la Comencini non stava mica cercando me. Ma ero carica come una bomba. Sono esplosa, l’ho sconvolta». Le domande stentano ad arrivare, come sempre in questi casi. «Guardate che in Siberia le hanno fatte. Se non le fate voi è brutto». Arrivano. E le considerazioni, e i ricordi. «Ti ho conosciuta che eri una bambina testarda. Sapevo che ce l’avresti fatta».
Le scene di sesso? «Non mi piace guardarle e non ne avevo mai girata una. Mi sono documentata su Internet, ho letto che spesso gli attori si ubriacano. Non mi andava. Ho chiesto di girarle con una canzone in sottofondo, come fossero balletti». Bella idea. «Grazie a tutti d’essere venuti». Il pubblico la ringrazia più forte. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico