Terrorismo, rischio attentati in Italia? «Pericolo lupi solitari, gruppi verrebbero intercettati». Il piano per la Pasqua

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Terrorismo, cosa rischia adesso l'Italia? «Pericolo lupi solitari, gruppi organizzati verrebbero intercettati». Il piano per Pasqua
L'attenzione resta alta e costante, con...

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L'attenzione resta alta e costante, con l'aggiunta di due circostanze importanti che inducono le forze di sicurezza ad essere ancora più in allerta: il grave attentato di Mosca e l'avvicinarsi delle festività di Pasqua. Torna centrale in queste ore anche in Italia il tema dei rischi di attacchi terroristici, ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, anche se con cautela, circoscrive il pericolo.

Il pericolo dei lupi solitari

Secondo il sottosegretario infatti nel nostro Paese «la minaccia non è tanto quella di gruppi organizzati, credo che un gruppo» come quello che ha agito nell'attentato in Russia, «il quale non può non aver avuto una preparazione e dei supporti logistici, in Italia verrebbe intercettato prima». L'insidia concreta è invece l'autoattivazione di lupi solitari «come capitato in altri stati Europei» ed «il fronte della minaccia più preoccupante è il reclutamento online, per il quale da anni avviene un contrasto anticipato».

Riunione al Viminale

Un confronto dei vertici italiani delle forze dell'ordine dopo i gravi fatti di venerdì scorso al Crocus City Hall, come già accade sistematicamente, si è reso a questo punto ancor più necessario: nelle prossime ore al Viminale ci sarà una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicata ad una analisi della situazione dopo il sanguinario attacco a Mosca. «L'Italia ha sempre mantenuto costante l'attenzione verso la minaccia terroristica, su più fronti - spiega Mantovano - così come periodicamente a distanza ravvicinata, da 15 anni, si riunisce il comitato che raccoglie i vertici delle forze di polizia e di intelligence e punta a fare la prima cosa principale forse mancata anche a Mosca, cioè mandare in circolo le informazioni».

Il monitoraggio in Italia

Il sistema preventivo di monitoraggio sta lavorando a pieno regime, mantenendo l'obiettivo focalizzato sul fronte dell'estremismo e della radicalizzazione. Del resto già dal 7 ottobre - il giorno degli attentati di Hamas in Israele - oltre al rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo, era stata disposta una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia, che sono oltre 28mila, di cui 205 riconducibili ad Israele, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi. Ed è proprio su questi luoghi che le forze dell'ordine si stanno concentrando, dai posti di preghiera, in particolare sinagoghe, alle ambasciate e hub principali dei trasporti come stazioni e aeroporti.

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