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La ricerca
Sembra anzi che siano responsabili, o quanto meno siano una concausa, del calo degli spermatozoi riscontrato nelle nuove generazioni. Il tema, quanto mai attuale, è al centro dello studio trasversale 'Association between self-reported mobile phone use and the semen quality of young men', condotto da ricercatori dell'università di Ginevra in collaborazione con lo Swiss Tropical and Public Health Institute e pubblicato su 'Fertility & Sterility'.
Gli esperti sono partiti da un dato messo in luce da molti studi: il calo significativo del numero di spermatozoi negli ultimi 50 anni. Una causa specifica non è ancora determinata per certo, ma gli studi ritengono ormai sicuro il ruolo di fattori come obesità, fumo, consumo di alcool e stress.
A questi, si aggiunge l'uso dei cellulari, dato che questi dispositivi emettono campi elettromagnetici RF-EMF di basso livello (800-2200 MHz) che possono essere assorbiti dal corpo umano - in modo variabile a seconda della durata dell'uso, della potenza della fonte di emissione e della distanza dalla fonte stessa. L'obiettivo dello studio dunque era quello di indagare se esista un legame tra l'esposizione agli smartphone e alcuni parametri legati al liquido seminale quali volume, concentrazione spermatica, conta totale degli spermatozoi (TSC), motilità e morfologia.