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Herpes B, di che cosa si tratta
Il "virus simiae", noto anche come herpes B, è un agente patogeno che fa parte della famiglia degli Herpesviridae . È stato identificato per la prima volta nel 1932 e si trova principalmente nei macachi, ma per le scimmie si tratta di una malattia asintomatica, mentre una volta che viene trasmesso all'uomo può causare gravi danni all'organismo. L'herpes B si stabilisce nel corpo umano grazie al contatto di fluidi infetti delle scimmie oppure di graffi e morsi da parte di questi esemplari.
Il caso del 37enne contagiato non è l'unico che conosciamo: nel 2021 un veterinario era morto di herpes B a Pechino, dopo aver presentato sintomi come nausea e vomito. Secondo i medici, l'infezione è estremamente rara (sono stati contati soltanto una cinquantina di casi dal 1932 a oggi) ma davvero fatale (21 di questi sono morti). Se le popolazioni che vivono in aree rurali o accanto a parchi che ospitano esemplari di scimmie non si terranno a distanza dagli animali per evitare morsi e graffi, il virus simiae potrebbe rapidamente diffondersi.