Annata dura, ma l'olio d'oliva Dop è l'oro verde delle Marche, la chef Settembri porta in Brasile le nostre eccellenze. Ecco dove andare a cena

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La chef Barbara Settembri porta le Marche in Brasile

Con la sua semplicità, il suo rigore, la sua creatività sfugge alle regole con stile la chef Barbara Settembri. Di fatto, non a caso, per la sesta volta, ha rappresentato a fine ottobre le Marche alla “Settimana della Cucina Regionale Italiana” a San Paolo in Brasile. Un evento che rende protagonisti 20 chef italiani, uno per ogni regione, e vanta ben dodici edizioni. Manifestazione faro per il Sud America tra l’altro promossa dal Consolato Generale d’Italia in collaborazione con la delegazione locale dell’Accademia Italiana della Cucina, capitanata dall’Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia Gerardo Landulfo, l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo, Ita-Ice e Enit.

L’emozione

«Anche se sono una veterana della manifestazione – confida Barbara - ogni volta è una grande emozione far conoscere le nostre tradizioni e ritengo che sia un onore rappresentare i colori delle Marche, proponendo prodotti e piatti tipici del mangiare quotidiano, anche se lo è ancora di più con il tema di quest’anno». L’edizione 2023 era dedicata alla “Cozinha de raiz”, cioè la cucina delle radici e dei ricordi. «Il che non solo ci ha dato il compito di promuovere e dimostrare l’Italia vera e tutte le sue peculiarità ma l’opportunità di rafforzare l’importanza delle origini in un mondo che cambia spesso e di ridare spazio e valore alla qualità delle preparazioni della cucina tradizionale innovando con le tecniche attuali».

Le dispense

La sua sensibile e forte personalità, Barbara la traduce in piatti originali a ricordo delle memorie ma aperti alle idee e al mondo come lo riassume sui social il suo #chefconlavaligia. Pertanto, direttamente dalle dispense de “La Locanda dei Matteri” che ha sede nel prestigioso e storico Palazzo Gherardini a Sant’Elpidio a Marche, ha portato a Douglas Benatti executive chef di “Enosteria Vino e Cucina” a São Paulo prodotti emblemi delle Marche che ha declinato in ricette autentiche e sincere. Nel suo menù marchigiano, spogliati di titoli altisonanti, ha proposto piatti che colgono l’essenza della tipicità. Antipasti con polpo, patate, olive e crescia ed una polenta gratinata, ciauscolo e funghi; come primi, un risotto all’anconetana e le tagliatelle con funghi, salsiccia e pecorino dei Sibillini; tra i secondi, il maiale al vino cotto e la spalla di agnello al forno con olive. Per dessert, una crostata con crema e visciole ed un freddo abbraccio di caffè e anisetta. La sua ambizione è stata sedurre l’ospite con i sapori di una cucina davvero emozionale. «Perché esigo - afferma - che i miei piatti lasciano ricordi nel cuore».

Le insegnanti

A iniziarla alla cucina delle sue radici sono state due grandi cuoche, la mamma Paola e la nonna Clara. Un’arte che ha perfezionato diplomandosi all’Istituto Alberghiero di Loreto “Antonio Nebbia”, poi diventando “maestri di cucina italiana” frequentando la “Scuola Internazionale di Cucina Italiana – Alma”, nella Reggia di Colorno del Maestro Gualtiero Marchesi ed un “Corso di Alta Formazione in Management e Ristorazione del Benessere”, all’Università Campus Bio-Medico di Roma. Ha pure conquistato il titolo di “Chef AjN” con il Master in Culinary Nutrition. Un cursus honorum che oggi la vede socia della Fondazione Italiana Cuochi (FIC), dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) ed essere un Euro-Toques in Italia. www.lalocandadeimatteri.it.

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