Alluvione nelle Marche, l'urlo dei sindaci: «Fatti solo i lavori veloci del giorno dopo. Basta ritardi o rischiamo una nuova tragedia»

1 di 6
Alluvione nelle Marche, l'urlo dei sindaci un anno dopo: «Solo i lavori fast nel dopo alluvione. Ora basta ritardi»
Esattamente un anno fa, le Marche si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Esattamente un anno fa, le Marche si risvegliavano nell’incubo di una catastrofe naturale «senza precedenti», come l’hanno definita gli esperti. Un’alluvione che ha travolto ampie porzioni dell’Anconetano e del Pesarese e spazzato via 13 vite. Un incubo da cui il nostro territorio fatica a risvegliarsi. Le cicatrici della tragedia sfregiano ancora i comuni inondati dalle acque del Misa, del Nevola e del Burano, fiumi killer che continuano a far paura. Ad un anno di distanza, quanto fatto non è ancora abbastanza. È il coro unanime dei sindaci dei comuni più colpiti a sottolinearlo, mettendo in evidenza come, al di là degli interventi di somma urgenza, poco altro sia stato portato a casa.

Tronchi e legnami sono rimasti nei letti dei corsi d’acqua, rischiando di replicare l’effetto diga che un anno fa fu concausa della catastrofe. Molti dei ponti e delle strade distrutti dall’impeto delle esondazioni sono ancora fuori uso, lasciando isolati quartieri e frazioni. Le opere di messa in sicurezza del territorio sono solo all’inizio. Un contesto di precarietà che ha ripercussioni psicologiche non indifferenti su chi vive in quelle zone. Ad ogni pioggia l’incubo ritorna, insieme alle immagini in slow motion di quanto accaduto un anno fa. «Un fardello che difficilmente se ne andrà, come il dolore per le vittime», lascia trapelare la commozione dalle sue parole il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti. «Al di là degli interventi emergenziali non è stato fatto nulla», non fa sconti il primo cittadino di Cantiano Alessandro Piccini. Il passato non si cambia, ma che almeno sia un monito per il futuro: quelle 13 vite spezzate lo esigono.

1 di 6
L’appartamento prende fuoco muoiono una donna e il suo cane La corsa contro il tempo dei vigili: Oloriana era in camera
E' morta Galassia, il cane eroe: vigili del fuoco in lutto. Da Rigopiano al sisma, protagonista di tanti salvataggi
Annullate dalla Corte di giustizia tributaria 41 cartelle esattoriali sulla tassa di bonifica
Lidi da Bandiera blu Arriva la numero 19 le Marche nella top 5
Poker (più uno) di nomi per la Vuelle, Automotive in pole per il dopo Costa. Ecco i nomi