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Rifilate tremila bottiglie
Secondo l’accusa, avrebbero venduto ad alcuni supermercati marchio Tigre tra Pesaro, Cesena e Ascoli Piceno oltre 3mila bottiglie di olio del valore totale di circa 36mila euro.
La frode
Gli inquirenti sono subito risaliti all’azienda agricola fino a contestarle il reato di frode in commercio. Secondo l’accusa, i rivenditori non riuscivano a soddisfare la richiesta dei vari supermercati e quindi, per non perderli come clienti, sarebbero ricorsi a quelle etichette non corrispondenti al prodotto. Ma in questo caso illegali. Le forniture non a norma risalgono al 2020 e al 2021. I supermercati avevano di fatto già venduto tutte le bottiglie quando è scattata l’inchiesta. Uno dei negozi ha però sostenuto di aver subito un danno all’immagine quando la notizia di quell’olio non Dop si è diffusa tra la clientela. Per questo ha deciso di costituirsi parte civile e di presentare un conto all’azienda di 100mila euro di risarcimento. I titolari dell’azienda però hanno proposto un risarcimento da 800 euro, dunque gli strascichi potrebbero continuare in sede civile. Ieri il difensore dei due imputati, l’avvocato Stefano Vichi, ha chiesto e ottenuto la messa alla prova, ovvero lavori di pubblica utilità all’Auser di Fano. Questi faranno estinguere il reato ed evitare la condanna.
Corriere Adriatico