Vallefoglia, smontato dalla rotatoria il presepe sponsorizzato: «Blackout»

Vallefoglia, smontato dalla rotatoria il presepe sponsorizzato: «Blackout»
VALLEFOGLIA - Si spengono le luci della Natività, si accendono le incomprensioni. Polemiche al centro della rotatoria di Montecchio, quella all’altezza della Chiesa,...

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VALLEFOGLIA - Si spengono le luci della Natività, si accendono le incomprensioni. Polemiche al centro della rotatoria di Montecchio, quella all’altezza della Chiesa, dove nei giorni scorsi l’azienda della famiglia Venturini, che da tempo sponsorizza la cura di quello spazio, aveva installato gratuitamente un bellissimo Presepe, in vetro, luminoso. Per l’Amministrazione di Vallefoglia, però, creava problemi. Quali? La motivazione sarebbe tecnica: «Le luci del Presepe mandavano in tilt l’impianto di illuminazione del quartiere». In quattro giorni, in effetti, i tecnici del Comune sono dovuti «intervenire più volte nella notte per ripristinare la luce nelle vie attigue alla rotatoria. Non una questione di quantità, di carico, ma puramente tecnica». Da qui l’invito all’azienda di risolvere il problema.

  
Nelle ore successive, sui social, in molti hanno però provato a dare una interpretazione diversa. C’è chi ha pensato che dietro questa mossa si celasse in realtà la volontà di non voler urtare la «suscettibilità dei non cristiani presenti in paese» arrivando quindi a togliere il Presepe. Tesi, questa, difficile da sostenere visto che nello stesso comune si trova l’installazione, a grandezza naturale, di Betlemme a Talacchio. Un componente della stessa famiglia Venturini, però, affidandosi a Facebook, ha cercato di spiegare il senso di quel loro contributo al paese rimarcando un possibile terzo risvolto: quello economico. «Non sono solita polemizzare sulle scelte altrui... - ha scritto - ma questa volta con profondo rammarico disapprovo totalmente la scelta da parte di chi ne compete, di farci rimuovere il Presepe in vetro allestito dalla nostra società. Di riflesso, mi sento “colpita” in prima persona, oltre a sentirmi particolarmente dispiaciuta per i nostri collaboratori che hanno preso parte alla realizzazione».
 

«Il nostro voleva solo essere un augurio “tipico del nostro settore”, un contributo aggiuntivo alle classiche luminarie, non di certo - è la sottolineatura degna di nota - un appropriarsi indebito di non so quale importo economico di energia elettrica collettiva, al dire, indebitamente sottratta. Il Presepe è stato prontamente dismesso... chiedo scusa a nome di tutti noi, a chi ritiene che abbiamo ingiustamente usufruito di soldi pubblici, io credo siano altri gli sprechi da evitare...». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico