VALLEFOGLIA - Si spengono le luci della Natività, si accendono le incomprensioni. Polemiche al centro della rotatoria di Montecchio, quella all’altezza della Chiesa,...
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Nelle ore successive, sui social, in molti hanno però provato a dare una interpretazione diversa. C’è chi ha pensato che dietro questa mossa si celasse in realtà la volontà di non voler urtare la «suscettibilità dei non cristiani presenti in paese» arrivando quindi a togliere il Presepe. Tesi, questa, difficile da sostenere visto che nello stesso comune si trova l’installazione, a grandezza naturale, di Betlemme a Talacchio. Un componente della stessa famiglia Venturini, però, affidandosi a Facebook, ha cercato di spiegare il senso di quel loro contributo al paese rimarcando un possibile terzo risvolto: quello economico. «Non sono solita polemizzare sulle scelte altrui... - ha scritto - ma questa volta con profondo rammarico disapprovo totalmente la scelta da parte di chi ne compete, di farci rimuovere il Presepe in vetro allestito dalla nostra società. Di riflesso, mi sento “colpita” in prima persona, oltre a sentirmi particolarmente dispiaciuta per i nostri collaboratori che hanno preso parte alla realizzazione».
«Il nostro voleva solo essere un augurio “tipico del nostro settore”, un contributo aggiuntivo alle classiche luminarie, non di certo - è la sottolineatura degna di nota - un appropriarsi indebito di non so quale importo economico di energia elettrica collettiva, al dire, indebitamente sottratta. Il Presepe è stato prontamente dismesso... chiedo scusa a nome di tutti noi, a chi ritiene che abbiamo ingiustamente usufruito di soldi pubblici, io credo siano altri gli sprechi da evitare...». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico