Tavullia, raid dei ladri nella casa della sindaca: «Mi sento violata»

Tavullia, raid dei ladri nella casa della sindaca: «Mi sento violata»
TAVULLIA - Quando i ladri non fanno sconti e colpiscono senza fare distinzioni di alcun tipo. Anche se l’abitazione in questione è la casa della sindaca di Tavullia....

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TAVULLIA - Quando i ladri non fanno sconti e colpiscono senza fare distinzioni di alcun tipo. Anche se l’abitazione in questione è la casa della sindaca di Tavullia. I ladri portano via i gioielli, oggetti non solo di valore economico ma soprattutto affettivo. «Mi sento intimamente violata» commenta il primo cittadino di Tavullia, Francesca Paolucci dopo la brutta serata trascorsa. Il fatto è successo domenica sera, nell’abitazione privata del primo cittadino, in Strada San Germano, alle porte di Tavullia. 


Tornano i ladri acrobati: villette e appartamenti nel mirino

«I ladri sono passati dalla finestra di un bagno – racconta rassegnata Paolucci – l’hanno forzata e sono entrati all’interno dell’abitazione. Noi eravamo assenti, avevamo approfittato della domenica per una cena in famiglia. Non usciamo tanto spesso, anzi. Ma avevamo deciso passare la serata al ristorante. Siamo stati fuori appena un’ora e mezzo e tutto è successo in quel lasso di tempo. È incredibile perché è come sentirsi controllati, osservati».
 
I ladri probabilmente avevano un palo, qualcuno che potesse osservare gli spostamenti della famiglia o semplicemente avvisare di un loro ritorno, in modo da colpire in tutta sicurezza. Una volta dentro, non hanno perso tempo, anzi hanno messo tutto sottosopra, in particolare le camere e il salotto. «Quando sono rientrata, ho capito subito del furto subito – continua il sindaco – la prima cosa che ti viene in mente è se ancora i ladri possano essere lì. Abbiamo avuto paura perché non sai se puoi trovarti davanti i malviventi. E cosa possa succedere in caso di un faccia a faccia. Per fortuna abbiamo capito che non c’erano più, ma abbiamo dovuto vedere quello che avevano fatto». Non è stato semplice perché la casa era a soqquadro. «Era tutto sparso per casa. L’armadio era vuoto, tutto rovesciato a terra. Cercavano contanti e preziosi. Hanno trovato alcuni monili d’oro di famiglia. Abbiamo avuto una perdita tre anni fa e hanno rubato tutti gli oggetti che ci legavano ai nonni. Oltre al valore economico, c’è un valore affettivo che è difficile accettare di perdere. E di sapere che quella collana appartenuta a un tuo caro, ora è nelle mani di un bandito. Ci sentiamo intimamente violati. Hanno cercato oggetti facilmente piazzabili sul mercato». 

Colpo da quantificare

Ancora da quantificare il valore complessivo degli ori rubati. La sindaca, raggiunta al telefono dalla redazione, era in caserma dai carabinieri a sporgere denuncia. I ladri hanno provato anche a portar via un armadietto, ma una volta capito che il contenuto non gli serviva, l’hanno abbandonato fuori dall’abitazione. Sul posto non ci sono telecamere di videosorveglianza. Ma gli investigatori cercheranno comunque immagini delle zone vicine per cercare di arrivare a dei dettagli che possano aiutare le indagini. «I furti accadono – continua il sindaco – ci sono bande specializzate pronte a colpire. I ladri colpiscono dove possono. Un brutto episodio, ma guardiamo avanti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico