Una lupa nella trappola del laccio vicino alla proprietà di Valentino Rossi. E' il secondo caso in pochi giorni

La lupa caduta nella trappola del laccio vicino alla proprietà di Valentino Rossi a Tavullia
TAVULLIA - È questa volta una lupa ad essere caduta nella pericolosissima trappola del laccio, sempre intorno alla proprietà di Valentino Rossi a Tavullia. Dopo il...

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TAVULLIA - È questa volta una lupa ad essere caduta nella pericolosissima trappola del laccio, sempre intorno alla proprietà di Valentino Rossi a Tavullia. Dopo il lupo di due giorni fa, chiamato Valentino e trasportato d’urgenza al Centro di Tutela della Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone, a Sasso Marconi (Bo), questa volta è stato un esemplare femmina a cadere nella temibile trappola, con possibilità di danni al basso ventre e, visto il genere femminile, anche all’utero. 


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Questo tipo di trappole, utilizzate per la cattura di cinghiali e caprioli è un atto delinquenziale punito severamente dalla legge, così come tagliole e bocconi avvelenati: «Occorre immediatamente attivarsi per una bonifica e una vigilanza della zona. - afferma indignato Angelo Giuliani, responsabile del Cras della provincia di Pesaro e Urbino - Due lupi in pochi giorni sono un segno tangibile di una zona ad altissimo rischio per tutta la fauna selvatica!». 
Le trappole non sono la soluzione per i problemi che possono avere gli allevatori: la legge regionale prevede infatti indennizzi sia per le predazioni ad opera di lupi che da parte di cani randagi o inselvatichiti, ma solo con l’adozione di più efficienti sistemi di prevenzione, come cani da guardia e recinzioni elettrificate, si possono limitare, fino ad azzerare i casi di predazione da parte dei lupi. Non è quindi necessario utilizzare questi mezzi atroci di tortura. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico