Prima degli esami, studenti dell'Itis di Urbino vanno a spalare il fango. Il docente: «Una prova di maturità»

Prima degli esami, studenti dell'Itis di Urbino vanno a spalare il fango. Il docente: «Una prova di maturità». Nella foto i ragazzi della quinta A con il professore Alessandro Panaroni
URBINO - Solidarietà prima degli esami per la classe quinta A di chimica dell’Itis “Mattei” di Urbino. Otto studenti della classe urbinate (Tommaso...

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URBINO - Solidarietà prima degli esami per la classe quinta A di chimica dell’ItisMattei” di Urbino. Otto studenti della classe urbinate (Tommaso Tamburini, Tommaso Miliani, Ludovica Cappelli, Matteo Giannotti, Luca Allegretti, Alice Remedia, Natascia Mensà e Betsabea Duranti), sono andati a Faenza l’ultimo giorno di scuola, accompagnati dal professore Alessandro Panaroni, per aiutare in prima persona la comunità alluvionata.

 

Il contatto con Emergency

Il docente aveva parlato in classe di un’applicazione per aiutare le popolazioni in difficoltà a seguito della recente alluvione, “volontari sos” e gli stessi ragazzi avevano dimostrato un interesse per un aiuto “concreto”. Panaroni, grazie al contatto con un amico che collabora con il centro operativo di Emergency in soccorso delle popolazioni colpite, ha avuto le informazioni e le indicazioni per andare con i ragazzi in Emilia Romagna a dare un aiuto concreto.

L'ultimo giorno di cuola

Dopo il nulla osta del preside della scuola, il gruppo si è organizzato: il 7 giugno scorso ha preso il treno da Fano alle 9 di mattina per rientrare la sera intorno alle 18. «Ci si può preparare agli esami senza però lasciare indietro ciò che succede attorno a noi – spiega il docente –, perché lo studio nella vita è importante, ma la cultura è sentirsi parte di un mondo e contribuire al meglio. Un gesto semplice, una piccola goccia nel mare di aiuto di cui c’è ancora molto bisogno, perché la situazione è ancora lontana dall’essere risolta e ci sono ancora molte abitazioni piene di detriti e di materiale da rimuovere».


Gli studenti, una volta arrivare al centro operativo, sono stati divisi in due sottogruppi di lavoro. Ogni gruppo si è occupato della pulizia di un diverso giardino. «I ragazzi si sono resi conto in prima persona della situazione – aggiunge –. Uno dei giardini era ricoperto da una ventina di centimetri di fango che a ogni pioggia tornava a invadere la casa». Un modo diverso per accantonare per un giorno la tensione prima degli esami e per portare un sorriso e un po’ di vicinanza a dei coetanei che ugualmente, tra poco, vivranno la loro “notte prima degli esami”.

«Il meglio di ciascuno»

«In questa esperienza ognuno dei ragazzi ha tirato fuori il meglio di sé – analizza il professore –. Ho visto anche quegli studenti che fanno più fatica a vivere la normale didattica di ogni giorno trasformarsi, diventare promotori di iniziativa e realizzarsi completamente. Tutti sono tornati realmente soddisfatti da questa giornata, un’esperienza importante che certamente gli rimarrà impressa. Nei prossimi giorni questi ragazzi saranno valutati su tante competenze, sarebbe importante che emergessero anche questi aspetti che spesso passano in secondo piano nella valutazione scolastica».

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Corriere Adriatico