Sant'Ippolito, spara all'artigiano: il camionista agli arresti domiciliari

Sant'Ippolito, spara all'artigiano: il camionista agli arresti domiciliari
SANT’IPPOLITO - Scatta l’arresto per lo sparatore di Pian di Rose, già denunciato per il grave fatto accaduto pochi giorni fa. Ora nei suoi confronti è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SANT’IPPOLITO - Scatta l’arresto per lo sparatore di Pian di Rose, già denunciato per il grave fatto accaduto pochi giorni fa. Ora nei suoi confronti è stata presa anche una misura più restrittiva. I carabinieri della compagnia di Fano e del nucleo investigativo del comando provinciale di Pesaro lo hanno tratto in arresto e posto ai arresti domiciliari nella sua abitazione di Fossombrone.

L’uomo, A.P., autotrasportatore 57enne di origini napoletane, a Pian di Rose, frazione di Sant’Ippolito, al culmine di una lite legata al pagamento dei lavori svolti, aveva ferito ad una gamba, con un colpo esploso dal suo revolver regolarmente denunciato, un artigiano albanese.
  
Ad ordinare gli arresti domiciliari per lesioni aggravate e porto illegale di arma da sparo è stato il gip del Tribunale di Urbino Egidio de Leone che ha accolto, a poche ore dal deposito presso la cancelleria del suo ufficio, la richiesta del pm, Simonetta Catani. La sparatoria è avvenuta nel tardo pomeriggio di giovedì. Il camionista aveva incontrato a Pian di Rose due artigiani, uno di origini albanesi e l’altro moldave, che avevano da poco ultimato i lavori di ristrutturazione di casa L’appuntamento era l’ultimo e doveva servire per definire la somma a saldo. Costi che erano lievitati rispetto al preventivo iniziale. All’incontro lo sparatore si era presentato armato. Dopo qualche minuto gli animi si sono surriscaldati tanto che l’autotrasportatore estraeva il suo revolver. Lo puntava alla testa dell’abanese, minacciando di far fuoco, per poi riporre nuovamente l’arma. Nel momento in cui sembrava che fosse tornata la quiete gli animi si riaccendevano di nuovo. L’aggressore impugnava di nuovo il revolver e, senza estrarlo, premeva il grilletto colpendo l’imbianchino ad una coscia da distanza ravvicinata. Il proiettile, per fortuna, trapassava solo la massa muscolare. Il camionista dapprima rimaneva sul posto nel tentativo di soccorrere l’uomo che aveva colpito, poi si allontanava. Il ferito veniva trasportato all’ospedale di Ancona e dopo le cure del caso dimesso la mattinata dopo con una prognosi di 30 giorni.
 

Prendeva nel frattempo il via una massiccia operazione dei carabinieri. Il camion dello sparatore veniva individuato in un parcheggio dell’autostrada A14 all’altezza del casello Rimini Nord. Giunti sul posto e coadiuvati dai colleghi del comando provinciale di Rimini, gli uomini dell’Arma circondavano il mezzo temendo che lo sparatore fosse ancora armato. In verità aveva lasciato la pisola nella casa di Fossombrone dove l’arma veniva recuperata e sequestrata. Nella circostanza il camionista non era stato arrestato in quanto la flagranza era oramai trascorsa, non vi era il pericolo di fuga e la decisione doveva essere demandata all’eventuale ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice competente arrivata a pochissime ore dalla richiesta del pm. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico