Le barelle dei pazienti ancora nei corridoi del Pronto soccorso: lo stazionamento ridotto con le nuove misure ma non risolto

Le barelle dei pazienti al Pronto soccorso di Pesaro sistemate nei corridoi
PESARO - La carenza di medici al Pronto soccorso di Marche Nord, con le dimissioni dell’ex direttore Umberto Gnudi (dopo la sostituzione nel ruolo di responsabile...

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PESARO - La carenza di medici al Pronto soccorso di Marche Nord, con le dimissioni dell’ex direttore Umberto Gnudi (dopo la sostituzione nel ruolo di responsabile facente funzioni in attesa del concorso per il nuovo primario), è destinata ad acuirsi nei prossimi mesi (il crollo del personale per pensionamenti e trasferimenti in 16 mesi sarà quasi del 50%: dai 38 medici in servizio al primo gennaio 2021 ai 20 previsti attualmente al primo maggio 2022).

 

 

Il disagio logistico e operativo nel reparto, per il lungo stazionamento dei pazienti sulle barelle prima che si renda disponibile un posto letto per il ricovero, è migliorato ma è non stato risolto. Tuttora diversi pazienti sono sistemati sulle barelle nei corridoi del Pronto soccorso alla vista di chiunque transiti, senza la riservatezza necessaria, per quanto per svolgere accertamenti diagnostici e cura dell’igiene personale gli operatori utilizzino i paraventi.

Ieri in tarda mattina al Pronto soccorso del San Salvatore c’era una cinquantina di pazienti, di cui 15 in attesa della visita medica dopo essere passati al triage ed essere stati sottoposti eventualmente ad accertamenti strumentali.  Quelli già presi in carico dalla struttura erano più di 30 di cui 16, appunto, in attesa di ricovero. Lo stazionamento più lungo superava le 24 ore. Nei mesi scorsi l’attesa arrivava anche a 3 o 4 giorni.

Il miglioramento è legato alle misure adottate dopo la nomina di Giancarlo Titolo come direttore facente funzioni: l’attivazione di 22 posti letto di osservazione breve intensiva, di cui 16 decentrati nei reparti; l’avvio (al Santa Croce di Fano) della continuità assistenziale tramite la charging room; la sollecitazione ai reparti da parte della direzione medica affinché ogni giorno siano resi disponibili 24 posti letto per i ricoveri (rispetto a una prassi precedente di circa 14), in un contesto ora favorevole per il drastico calo dei malati ricoverati per Covid-19.

La critica cruciale mossa dall’ex direttore Gnudi è che queste misure, da lui più volte sollecitate, avrebbero potuto essere implementate anche una decina di mesi prima.

 

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Corriere Adriatico