Pronto soccorso, congelato il nuovo direttore temporaneo. Medici in corsa: certi tre nomi, ecco chi sono

La sede del pronto soccorso di Pesaro
PESARO - La nomina sembrava questione di ore, nell’emergenza del Pronto soccorso, dopo un preavviso di appena 3 giorni per le manifestazioni di interesse sollecitate a tutti...

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PESARO - La nomina sembrava questione di ore, nell’emergenza del Pronto soccorso, dopo un preavviso di appena 3 giorni per le manifestazioni di interesse sollecitate a tutti i medici del reparto, eppure dopo 23 giorni è ancora congelata dalla direzione di Marche Nord.

 

Grave carenza di organico
Il reparto di frontiera dell’azienda ospedaliera, chiamato ad affrontare con una conclamata carenza di organico la pandemia e tutte le altre patologie in presenza anche di una riduzione dei servizi di Guardia medica del territorio, resta affidato al responsabile di Anestesia e rianimazione Michele Tempesta, nell’attesa della scelta che si deve compiere tra i professionisti della struttura che si sono fatti avanti per il ruolo di responsabile facente funzioni, nella prospettiva del concorso per il nuovo direttore che deve essere ancora bandito.
Una situazione certamente non ottimale perché il primario Tempesta è già gravato dalle funzioni amministrative legate al suo reparto e all’intero dipartimento di Emergenza e accettazione, che pure dirige.

Tre giorni per le manifestazioni di interesse
L’avviso per la nomina del responsabile temporaneo era stato pubblicato dall’azienda Marche Nord il 17 gennaio scorso, con l’annuncio della cessazione dal servizio del direttore dell’unità operativa complessa di Pronto soccorso Stefano Loffreda, in carica dal primo febbraio 2016, il quale a 2 anni dall’inizio dell’aspettativa dal ruolo a Marche Nord, il 15 gennaio scorso non era rientrato dal lavoro svolto all’ospedale di Riad. Con un’email inviata a tutti i medici del Pronto soccorso, l’azienda aveva invitato chiunque fosse interessato a fare pervenire alla direzione sanitaria il curriculum vitae; la scadenza era fissata per le 12 del 20 gennaio.

Dall’ambiente ospedaliero rimbalza la voce di diverse candidature presentate, ma la conferma si ha solamente per tre nomi. Si tratta di Umberto Gnudi, che ha svolto il ruolo di direttore facente funzioni (in sostituzione del titolare appunto in aspettativa) per quasi due anni, assumendolo nel pieno dello tsunami della prima ondata di Covid-19, diventato il simbolo della resilienza del personale sanitario e in particolare dei medici del pronto soccorso; Giancarlo Titolo, referente del Pronto soccorso di Fano, dal 2018 nominato responsabile di quella struttura semplice, e Romolo Mennella, medico di 64 anni in servizio al Pronto soccorso di Fano, prossimo alla pensione, che perciò certamente non è in corsa per il futuro incarico di direttore.

In uscita altri 4 professionisti
Mentre la decisione langue, forse per l’imbarazzo di una scelta di impatto mediatico - la norma prevede l’atto motivato del direttore generale -, si registrano novità solamente negative sul fronte della carenza di organico. Infatti, non è arrivato neanche uno dei 13 medici annunciati 2 mesi fa nell’assemblea legislativa delle Marche dall’assessore regionale alla sanità Saltamartini come soluzione del problema (il concorso marchigiano non si è ancora svolto), mentre altri 4 medici sono annunciati in uscita entro 3 mesi: ad aprile ne resteranno in servizio solamente 22.

È in atto da Natale l’integrazione a Fano, a rotazione, di un medico al giorno di una specialità equipollente dell’azienda ma non è stata ancora attivata la charging room, il servizio di continuità assistenziale annunciato da Marche Nord per gennaio e poi per febbraio al fine di ridurre lo stazionamento al Pronto soccorso dei pazienti no Covid che devono essere ricoverati. Infatti, seppure attualmente gli accessi sono ridotti rispetto al 2019 per la paura del Covid, l’attesa per un posto letto può raggiungere anche i due o tre giorni.

 

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Corriere Adriatico