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PESARO - Lasciata in strada di notte dopo un violento litigio in auto in cui l’ex gli ha stretto le mani al collo. Il caso è andato a sentenza ieri con rito abbreviato davanti al Gup di Pesaro. L’imputato è un giovane di 24 anni di origini marocchine accusato di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona.
Un caso emerso lo scorso agosto quando il giovane fu arrestato dai carabinieri. Quella notte la fidanzata, 19 anni pesarese, era stata vista camminare da sola a Villa Fastiggi. Dopo l’allarme dei passanti i carabinieri l’avevano raggiunta.
Secondo la ricostruzione lei aveva appena litigato col fidanzato per una telefonata ricevuta da alcuni amici.
E che era uscito per cercare loro, non lei. La sua corsa si era fermata in un fosso, dove era precipitato con l’auto dell’amico. Il tutto sotto gli effetti dell’alcol. Ma i carabinieri hanno ricostruito i fatti ed è emerso un quadro di maltrattamenti e lesioni dalla data della convivenza, giugno 2021. Più volte l’avrebbe schiaffeggiata, insultata e minacciata: «Ti ammazzo».
In un’occasione si era presentato sul luogo di lavoro di lei e aveva aggredito la ragazza e un collega con cui era convinto lo tradisse. Fu necessario l’intervento della polizia anche se lei minimizzò l’accaduto. Scontri e litigi per motivi di gelosia finiti con un occhio nero e una mascella gonfia, ma anche calci e schiaffi dopo le accuse di tradimento. A luglio si recò al pronto soccorso, dove intervenne la polizia, ma lei aveva ridimensionato l’accaduto. Ebbe 12 e 8 giorni di prognosi per le lesioni ricevute nei due episodi. Una escalation culminata in un episodio in cui lui le avrebbe ficcato due dita in gola per non farla urlare, fino a farla sanguinare dalla bocca e dal naso. Le avrebbe impedito di chiedere aiuto prendendole il telefono.
Tra i capi di imputazione anche il sequestro di persona per averla chiusa in camera a chiave per evitare che potesse chiedere aiuto dopo una lite. L’imputato (tornato libero con divieto di avvicinamento) è seguito dagli avvocati Francesco Coli e Marco Defendini. Il giudice ha condannato il giovane a 3 anni. E’ stato dato alla parte offesa un risarcimento di 3000 euro. La ragazza era assistita dall’avvocatessa Raffaella Marini.
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Corriere Adriatico