"No paura day", quando il raduno alla fine somiglia tanto ad una piacevole scampagnata

Il raduno ieri pomeriggio al parco Miralfiore
PESARO - Più che in un “No paura day” è sembrato più essere immersi in una tranquillizzante scampagnata formato famiglia, modello Pasquetta o...

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PESARO - Più che in un “No paura day” è sembrato più essere immersi in una tranquillizzante scampagnata formato famiglia, modello Pasquetta o Primo Maggio, tutti insieme nel pratone ospitale del Miralfiore. Il parco ieri pomeriggio ha accolto i partecipanti alla manifestazione che ha visto confluire i “disobbedienti”, definizione ampia che comprende i no vax, i no mask, i no orario e in generale tutti coloro che da 15 mesi a questa parte contestano le disposizioni sulla pandemia e la sua gestione, dubitando su causa ed effetti.

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Circa trecento i partecipanti arrivati alla spicciolata da Pesaro, da fuori provincia e da fuori regione, che si confondevano facilmente con le altrettante famigliole, sportivi e gruppi di amici che affollano il parco la domenica, se non fosse stato per un particolare determinante: l’assenza delle mascherine. Nessuno, una volta seduti sul pratone a gruppi ce l’aveva.

Discreta la presenza delle forze dell’ordine (la manifestazione era stata autorizzata) sintetizzata in un’auto della polizia e in una dei carabinieri, con la polizia locale jolly per il resto del parco. Raduno pacifico, con i presenti che sono giunti al Miralfiore soprattutto per sentire i relatori chiamati sul palco, tutti nomi che in questi 15 mesi d’emergenza Covid stanno portando avanti a livello nazionale la battaglia “negazionista” attraverso piattaforme televisive, social, messaggerie, ospitate, piazze e libri. In soldoni: tamponi farlocchi, pandemia inesistente, poteri forti (big pharma su tutti), governi asserviti (come i media), numeri sui decessi taroccati o comunque sovradimensionati quando non imputabili a cure sanitarie sbagliate, Costituzione tradita in sfregio delle libertà individuali. 
 

 

La proposta: far curare il Covid con le terapie domiciliari precoci evitando il ricovero in ospedale. L’impressione è che nel tempo i “disobbedienti” (o “negazionisti”) siano finiti a parlare solo tra loro, ai facenti parti di una cerchia ristretta, dai contorni definiti, e dai numeri pure. Uno zoccolo duro o, per dirla in termini epidemiologici - che in questo periodo sono diventati avvezzi anche ai profani- dopo aver raggiunto il picco ora ci si è assestati al plateau. Attendendo la flessione che coinciderà con l’auspicata ripartenza tout court. Sul palco sono intervenuti, con proposte e modalità diverse, l’urbinate Stefano Scoglio, lo studente di giurisprudenza Marco Dialuce, lo storico Paolo Sensini, l’editore Leonardo Facco, il magistrato e politico Angelo Giorgianni (noto per essere stato “paracadutato” ed eletto come senatore nel 1996 nel collegio di Fano tra le file di Rinnovamento Italiano e che ora fa parte dell’associazione “L’Eretico”) e, a chiudere, il dottor Mariano Amici, figura controversa, a cui sono stati affidati i giudizi più tranchant della narrazione “negazionista”. 


La manifestazione di Pesaro è stata la gemella di altri “No paura day” che sono stati organizzati e che si organizzeranno in altre città. Non è la prima volta che Pesaro ospita i raduni dei disobbedienti: quest’inverno c’era stato il flash mob al teatro Rossini, poi il sit-in in piazza del Popolo e ancora il presidio “no coprifuoco” in piazzale della Libertà, rigorosamente dopo le 22. Il recente caso dello studente no mask di Fano ha poi fatto spostare l’attenzione (e le presenze) sulla città della Fortuna. Ps: ieri erano stati allestiti anche stand con gadget e t-shirt a tema in vendita perchè tutte le battaglie hanno un costo.

 

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Corriere Adriatico