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PESARO - La droga nascosta in casa che spunta anche dal forno a microonde, spacciatore viene arrestato nel giorno del suo cinquantesimo compleanno: una cifra tonda per quello che è destinato a diventare un anniversario da dimenticare. L’attenzione della squadra mobile della Questura di Pesaro e Urbino, in questi ultimi giorni, è stata rivolta anche all’hinterland di Pesaro.
Luoghi solitamente ritenuti erroneamente meno soggetti ai controlli dalle forze di polizia e che alle volte nascondono soggetti insospettabili dediti ad attività illecite quale anche quella di spaccio.
Già, perché il 50enne in questione, a dispetto di una tranquilla vita sociale, apparentemente irreprensibile, conduceva parallelamente una fiorente attività di spaccio.
Una volta raggiunta la sua abitazione è stata effettuata una perquisizione che ha permesso di ritrovare e sequestrare, all’interno del microonde, un barattolo di plastica contenente due involucri in cellophane uno con 10 grammi circa di cocaina e l’altro con grammi 15 circa di hashish. Accanto al microonde c’era anche un bilancino di precisione. Non è tutto perché nascosto sotto il tavolo c’era anche un barattolo più grande con all’interno due involucri, uno contenente cocaina del peso di 57 grammi circa e l’altro contenente hashish del peso di grammi 105 circa. Le successive operazioni di perquisizione compiute dagli agenti della Mobile diretti dalla dirigente Eleonora Cognigni hanno permesso di rinvenire e sequestrare materiale per il confezionamento delle dosi e la somma contante di 500 euro ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio. L’uomo è stato quindi arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
L’intervento è terminato, su disposizione del pubblico ministero di turno, con il trasferimento nel carcere di Villa Fastiggi del 50enne che ha messo così fine a quella giornata che doveva, probabilmente nelle intenzioni dell’uomo, concludersi in maniera molto diversa. Convalidato l’arresto, il Gip ha applicato nei confronti dell’operaio la misura della custodia cautelare in carcere.
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Corriere Adriatico