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PESARO Bretella di Muraglia, lavori ripartiti con l’impresa in house di Società Autostrade. E spunta la “sagoma” di una nuova rotatoria. E’ sufficiente recarsi nella zona di Muraglia, lungo il percorso che collega il circolo Baratoff a via Guerrini, per vedere la scritta Amplia ovunque, nelle pettorine dei tecnici e operai che si aggirano tra i vari cantieri e nei camioncini che vanno avanti e indietro dal campo base, allestito lungo Strada Pantano-Castagni che funge da punto di raccordo anche per le successive opere accessorie nella parte sud cittadina, la bretella di Santa Veneranda e il casellino.
«I lavori sono iniziati, ora ci siamo noi e andremo avanti con il completamento del tracciato», ha riferito ieri sul posto un operatore di Amplia intento a seguire traffico e lavori sul lato monte di strada Carloni.E sull’altro versante della strada cosa state realizzando? Indichiamo all’operatore una ruspa che sta scavando nel terreno al centro dell’area che è stata già da tempo transennata. «Lì è in corso la costruzione della rotatoria della futura bretella», risponde.
I passaggi
Ricostruiamo i passaggi degli ultimi mesi. Dopo la riapertura di Strada Carloni, avvenuta lo scorso 4 marzo, in molti passando lungo la zona dei vari punti di cantiere per la bretella di Muraglia, da via Lombroso-Flaminia fino a Santa Veneranda, si erano accorti che i lavori fossero fermi o quantomeno rallentati. Una situazione di stand-by dovuta al “passaggio di consegne”, gestito internamente da Società Autostrade, tra il Consorzio Stabile Sac, al quale era stato appaltata l’opera da quasi 6 milioni, e Amplia, l’ex Pavimental, società di scopo della stessa Aspi. Un passaggio legato alla necessità di dare una sterzata sui lavori per concludere l’opera. Secondo una stima dei tempi forniti da Amplia al sopralluogo prima della ripartenza ci vorranno circa 4 mesi per completare l’opera.
L’avvio del cantiere era stato preceduto dalle opere di bonifica, dallo spostamento delle utenze, la riorganizzazione degli orti, e il delicato intervento di traslazione di un tratto di acquedotto, curato da Marche Multiservizi.
Gli intoppi
Ci sono stati più volte intoppi legati a fattori interni, come il ritrovamento di reperti di epoca romana, tombe, pozzi, una vecchia fornace.
Corriere Adriatico