Pesaro, italiano ruba in casa alla famiglia marocchina: condannato a tre anni

Pesaro, italiano ruba in casa alla famiglia marocchina: condannato a tre anni
PESARO - Era penetrato nell’abitazione di una coppia marocchina appena rientrata dal Paese d’origine. Così si era trovato davanti ad alcune valigie ancora non...

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PESARO - Era penetrato nell’abitazione di una coppia marocchina appena rientrata dal Paese d’origine. Così si era trovato davanti ad alcune valigie ancora non disfatte e ne aveva arraffata una.

La sua entrata nell’abitazione di via Venturini e l’uscita a gambe levate con la valigia in mano erano state osservate da una vicina di casa che intuito l’accaduto aveva chiamato i carabinieri. Era il 22 settembre e l’autore 22 anni, originario di Manfredonia subito arrestato era finito in cella. E in cella rimane perché ieri, il giudice del tribunale di Pesaro Paolo De Luca, durante il procedimento di rito abbreviato, ha accolto le richieste del pm Giovanni Fabrizio Narbone, condannando il ragazzo a 3 anni e 20 giorni di carcere.
 
Il giovane è stato riconosciuto colpevole non solo di furto aggravato, ma anche dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e mancata ottemperanza del foglio di via obbligatorio. Venturi infatti, fino a sabato 22 settembre, viveva senza fissa dimora a Pesaro dopo aver subito un foglio di via dalla Prefettura di Rimini. Infatti nei primi giorni di settembre Venturi era stato arrestato dai carabinieri di Rimini perché sorpreso a rubare in una abitazione. Il suo arresto era stato convalidato dal tribunale riminese ma lui era stato rimesso in libertà con l’obbligo di lasciare il capoluogo romagnolo. Nei pochi giorni trascorsi a Pesaro il giovane aveva già avuto modo di essere segnalato alle forze dell’ordine per episodi non di rilevanza penale ma legati ai suoi precedenti per furti in abitazione e per resistenza a pubblico ufficiale.
 
E proprio quel sabato mattina, poche ore prima di mettere a segno il furto, a Venturi era stato notificato il foglio di via della Questura di Pesaro. Il 22enne ha ammesso le sue responsabilità rispetto al furto in via Venturini ma ha sempre sostenuto di aver rubato perché privo di casa e di lavoro e quindi costretto a trovare un modo per sostenersi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico