OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il terribile passato
Era andata a cercare lavoro, ma di fronte ai continui “no” ai colloqui aveva approfondito la ragione di tanti dinieghi e scoperto un “mondo” del tutto parallelo.
Prima e dopo
Secondo la querela la zia l’avrebbe pertanto costretta a fingersi malata psichiatrica, per poi farsi nominare amministratore di sostegno, percependo così la pensione di invalidità erogata dall’Inps. Il tutto sotto la minaccia di rimandarla in Moldavia, dove nel frattempo aveva perso anche la nonna, morta nel 2014. Durante le visite con la commissione competente la zia avrebbe imposto all’allora 19enne nipote di non rispondere alle domande e restare in silenzio o di fare dei “versi strani”. Non solo: prima delle visite la zia avrebbe somministrato alla nipote dei medicinali che avevano un effetto di stordimento, tanto che la ragazza era finita una volta al pronto soccorso. In seguito la giovane era stata riconosciuta affetta da problemi psichici e la zia nominata amministratrice di sostegno, tanto che dal settembre 2016 al luglio 2023 avrebbe percepito una pensione di invalidità per un totale di 84mila euro. Dopo la querela, il caso è stato archiviato, ma ieri gli avvocati Alessandro Pagnini e Simona Selvanetti hanno presentato istanza di opposizione all’archiviazione chiedendo una prosecuzione delle indagini preliminari oltre alla rivalutazione del capo d’imputazione.
I reati contestati
Oltre al reato di truffa, chiedono di procedere anche per i reati di maltrattamenti in famiglia e di riduzione o mantenimento in schiavitù. La nipote sarebbe anche stata costretta a lavori di pulizie e a far da badante dalla zia. Ci sarebbe anche un altro passaggio chiave. La zia aveva chiuso l’amministrazione di sostegno nel febbraio del 2023 dichiarando che la nipote era tornata in Moldavia. Ma la 30enne non è mai espatriata in quanto non aveva i documenti per farlo perché glieli avrebbe trattenuti la zia. La nipote nel frattempo si è spostata da Pesaro e oggi vive in Toscana. Il giudice si è riservato la decisione.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico