Pesaro, si finge una ragazzina per adescare le minorenni in chat: l'orco a giudizio

Pesaro, si finge una ragazzina per adescare le minorenni in chat: l'orco a giudizio
PESARO - Le testimonianze choc di quei momenti in collegamento internet con l’orco. Ieri in tribunale a Pesaro il processo che vede un 45enne di origine svizzera alla sbarra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Le testimonianze choc di quei momenti in collegamento internet con l’orco. Ieri in tribunale a Pesaro il processo che vede un 45enne di origine svizzera alla sbarra con l’accusa di atti sessuali con delle minorenni all’epoca dei fatti. Quelle che una volta erano minorenni oggi sono tutte maggiorenni e possono raccontare quanto ricordano di quell’esperienza terribile. Compresa una ragazza oggi maggiorenne ma che quando divenne vittima del bruto aveva appena nove anni. Con lei anche due amichette, tredicenni quando accadde tutto, tutte residenti nell’hinterlard pesarese.


LEGGI ANCHE:
Prende a calci e ruba un angioletto: glielo ritrovano a casa. Lo studente dovrà comprarlo nuovo

Schianto tra mezzi pesanti in autostrada, muore un camionista marchigiano di 59 anni


«Avevo 9 anni – ha spiegato in aula la giovane – ero a casa di una amica. Eravamo sui social quando una ragazza ci ha chiesto l’amicizia. Non abbiamo sospettato nulla. Abbiamo iniziato a parlare, ma poco dopo lei ha iniziato a chiederci delle foto strane, in cui avremmo dovuto mostrare le nostre parti intime. Dopo qualche tempo sempre attraverso i social ci ha contattato di nuovo e ci ha chiesto di attivare la webcam per vederci. Ci siamo fidate. Pensavamo di avere di fronte una ragazza, ma una volta accesa ci siamo resi conto che dall’altra parte c’era un uomo. Così abbiamo subito messo il dito sull’obiettivo per evitare che ci vedesse. Ma noi vedevamo lui, in atteggiamenti espliciti. Lui sapeva benissimo quanti anni avevamo, glielo avevamo detto, ma per lui era indifferente, diceva che non importava l’età. Anzi voleva conoscerci. Più volte ci ha chiesto di vederci a Milano in stazione. Continuava a scriverci insistentemente». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico