Pesaro, dal commercio all'industria, dilaga il lavoro nero: in 25 incastrati dalla Finanza

Pesaro, dal commercio all'industria, dilaga il lavoro nero: in 25 incastrati dalla Finanza
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PESARO - Dal commercio all'industria: dilaga il lavoro nero, la guardia di Finanza di Pesaro incastra 25 datori di lavoro. Il Comando Provinciale di Pesaro, nell’ambito dell’intensificazione dell’azione di contrasto all’economia illegale e sommersa, ha effettuato numerose attività ispettive, nei confronti di imprese, esercizi commerciali e lavoratori autonomi, finalizzate a constatare il corretto assolvimento degli obblighi in materia di lavoro.


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In particolare, ad oggi, sono stati eseguiti più di 400 controlli grazie ai quali è stato possibile individuare e sanzionare 25 datori di lavoro in quanto utilizzatori di manodopera irregolare e/o in nero. Nel dettaglio, le Fiamme Gialle pesaresi hanno scoperto n. 18 lavoratori completamente sconosciuti agli enti previdenziali ed assistenziali (c.d. lavoratori “in nero”) nonché 182 lavoratori per i quali, anche se assunti, sono state riscontrate irregolarità nella gestione del rapporto di lavoro, quali, ad esempio, la corresponsione di retribuzioni reali superiori a quelle dichiarate in busta paga (cd lavoratori “irregolari”). La maggior parte degli interventi sono stati eseguiti nel corso delle ordinarie attività di accertamento fiscale, anche se, in taluni casi, sono state effettuate mirate attività ispettive che hanno riguardato esclusivamente il contrasto al lavoro sommerso. Dall’attività svolta è emerso un fenomeno “trasversale” di utilizzo di manodopera in nero e irregolare nei più svariati settori economici: dal commercio (ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari, saloni di bellezza, bar e gelaterie,) alle costruzioni, dall’industria al mondo dei professionisti. Sono inoltre stati riscontrati lavoratori fuori legge anche presso soggetti che avevano omesso di presentare le prescritte dichiarazioni fiscali e che, pertanto, risultavano completamente sconosciuti al fisco.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico