Macerata, caporalato, sfruttamento e paghe da 2 euro all'ora senza giorno di riposo: tre aziende agricole nei guai

Macerata, caporalato, sfruttamento e paghe da 2 euro all'ora senza giorno di riposo: tre aziende agricole nei guai
MACERATA - Turni massacranti, niente giorni di riposo, paga da 2,5 euro all'ora: i carabinieri scoprono fenomeni di sfruttamento e caporalato in tre aziende agricole, scattano...

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MACERATA - Turni massacranti, niente giorni di riposo, paga da 2,5 euro all'ora: i carabinieri scoprono fenomeni di sfruttamento e caporalato in tre aziende agricole, scattano denunce e squestri preventivi.

Effettuato un sequstro prevenitvo di 94.000 euro a 3 Aziende Agricole tra le colline maceratesi e ascolane (a Matelica, Penna San Giovanni e Montemonaco), quale corrispettivo del mancato pagamento di stipendi e contributi previdenziali a 9 lavoratori stranieri. Su richiesta del Procuratore della Repubblica, il Gip del  Tribunale di Macerata ha emesso un provvedimento di controllo giudiziario di3 aziende agricole. Veniva pertanto nominato un amministratore giudiziario, che affiancherà i titolari delle aziende nella gestione delle stesse, al fine di garantirne una conduzione conforme alle leggi, autorizzando soltanto tutti gli atti di amministrazione ritenuti utili per le imprese agricole.

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Nello specifico, l’attività investigativa trae origine dalla denuncia di alcuni lavoratori rumeni rivoltisi all’Ambasciata a Roma, a seguito della quale l’Arma dei Carabinieri organizzava una imponente task force. L’articolata e complessa indagine faceva emergere numerose violazioni dei diritti dei lavoratori: in particolare, veniva registrato un via vai di operai agricoli (per lo più di nazionalità rumena) –9 ne sono stati identificati, tutti stranieri – che venivano impiegati come pastori in orari irregolari, a partire dalla mattina fino a tarda notte, tutti privi dei dispositivi di protezione individuali (ad es. scarpe antinfortunistica, guanti, mascherine, etc…). Venivano impiegati in pessime e degradanti condizioni di lavoro, caratterizzate da retribuzioni non conformi a quanto effettivamente svolto, senza concedergli il riposo settimanale, con l’effettuazione di giornate lavorative non indicate sul libro unico del lavoro e con giornate lavorate completamente in nero, nonche’ con l’esecuzione di prestazioni lavorative articolate su 7 giorni alla settimana dalle ore 06.30 alle 22.00 per una paga di euro 2,50 circa ad ora e violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, senza alcuna sottoposizione a visita medica preventiva e garanzia di formazione ed informazione.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico