OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PESARO I sindacati bussano in maniera unitaria alle porte dell’Ast 1 per chiedere un confronto. «Ma dalla direzione solo silenzio: un silenzio che non ci aspettavamo» scrivono in modo unitario Vania Sciumbata, Maurizio Andreolini e Maria Grazia Tiritiello rispettivamente per Cgil, Cisl e Uil. E dire che i prossimi mesi si annunciano complessi per i servizi sanitari pesaresi a cominciare dallo spostamento altrove della cittadella della salute da Muraglia per lasciare posto al cantiere del nuovo ospedale.
Che cosa non va
«Nel corso del 2023 - spiegano i sindacalisti - abbiamo intrapreso un percorso di attivazione di tavoli con la direzione Ast avente ad oggetto le tante tematiche e problematiche della sanità pubblica provinciale che, come tutti sappiamo, ha avuto una sostanziale e strutturale riforma che ha determinato la cancellazione della Azienda ospedaliera Marche Nord e la nascita di una nuova Azienda sanitaria territoriale con autonoma personalità giuridica».
Come organizzazioni sindacali confederali erano convinte che l’attivazione di questi tavoli e la autonomia decisionale determinata dalla nuova configurazione delle Ast, pur nella cornice delle competenze regionali, potesse garantire «un costante e proficuo confronto tra chi deve gestire questa transizione della sanità provinciale e chi rappresenta le istanze di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati.
In particolare Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto i numeri delle prese in carico delle demenze e delle persone affette da Alzheimer, oltre che la calendarizzazione di incontri a livello di distretto sanitario, e di avere spiegazioni, ad esempio, rispetto alle gestione del trasferimento del dipartimento della salute mentale.
«Abbiamo purtroppo constatato - evidenziano - il venir meno della volontà di confrontarsi e relazionarsi con i sindacati visto che nessun dato ci è pervenuto, nessuna proposta di incontri che possano mettere insieme distretti ed ambiti nell’ottica di quella risposta territoriale integrata che tanto servirebbe e di cui tutti sentono il bisogno. Nessuna risposta - puntualizzano - anche sul delicatissimo tema della gestione dello spostamento da Muraglia del dipartimento della salute mentale rispetto al quale abbiamo fin da subito chiesto garanzia che venga mantenuto a gestione diretta pubblica».
L’atteggiamento
«Spiace - evidenziano Sciumbata, Andreolini e Tiritiello dover constatare un atteggiamento di questo genere che non ci aspettavamo e che non possiamo non criticare. Di fronte a questa mancanza di volontà di procedere al confronto ma soprattutto di non volere trovare soluzioni utili a garantire i servizi soprattutto dedicati ai soggetti più fragili, ribadiamo ancora la volontà di contribuire a trovare soluzioni e rilanciamo ancora la richiesta di confronto». Se il silenzio si prolungherà i tre sindacati preparano la contromossa: ovvero delle assemblee pubbliche su tutto il territorio con gli utenti dei servizi dell’Ast.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico