Pesaro, la casa in affitto non c'è più, nuova grana per la famiglia Moneti: «Ma il contratto è firmato»

Pesaro, la casa in affitto non c'è più, nuova grana per la famiglia Moneti: «Ma il contratto è firmato»
PESARO - La casa? Affittata a sua insaputa. Niente a che vedere naturalmente con il loft vista Colosseo di Scajola ristrutturato ”senza saperlo”, ma Ferdinanda...

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PESARO - La casa? Affittata a sua insaputa. Niente a che vedere naturalmente con il loft vista Colosseo di Scajola ristrutturato ”senza saperlo”, ma Ferdinanda Vincenzetti, 80 anni a luglio, l’anziana proprietaria dell’appartamento in zona Loreto prima dato in locazione e ora negato alla famiglia di Alessandro Moneti (il disabile e i suoi cari dovevano entrarci il 1º giugno) è realmente inconsapevole di avere firmato un contratto registrato e soprattutto non ha una dimora nella quale trasferirsi. 

La generosità

«In uno slancio di generosità fatto con il cuore - spiega l’avvocato Paolo Pazzi che assiste la signora -, ha voluto fare del bene ai Moneti, ma senza avere contezza di come gestire la situazione. Un impegno preso di getto, per il clamore della vicenda. Ma adesso la signora si trova in uno stato di forte disagio psicologico, è praticamente disperata, non aveva capito neppure la durata dell’affitto, era del tutto non cosciente. Come può una persona quasi ottantenne gestire da sola una faccenda tanto complicata come un contratto in un’agenzia immobiliare? La proprietaria si è lasciata commuovere dalla storia del giovane in sedia a rotelle, senza però aver trovato una sistemazione alternativa per sé. D’altra parte la famiglia Moneti non è senza un tetto, ora abita in una villetta di famiglia sul parco Miralfiore».

L’altra campana

Di tutt’altro avviso l’avvocato Domenico Musicco, ieri mattina in tribunale a Pesaro per la seconda udienza della causa civile legata al risarcimento dei danni causati ad Alessandro dal pirata della strada che nel 2014 l’ha travolto in sella allo scooter tra via Gradari e via Cagli, condannandolo a una vita in carrozzina. «L’anziana proprietaria si è barricata in casa, ha tirato via i mobili e gli scatoloni con i vestiti depositati dal padre di Alessandro e, dopo aver chiamato il 113, parla solo attraverso il suo avvocato - sottolinea Musicco, presidente dell’Associazione nazionale vittime incidenti stradali e sul lavoro -, purtroppo per il ragazzo disabile si è aperto un nuovo contenzioso, la signora che è anche una lontana parente ha fatto dietrofront dopo le certezze date alla famiglia e la firma di un regolare contratto d’affitto. Tutto, a suo dire, per la pressione mediatica che si è creata attorno al caso. Ma ora deve restituire i soldi pagati dai Moneti per le due mensilità di caparra e l’affitto di giugno, e chiederemo anche un risarcimento del danno subito. Il contratto non è carta straccia, si andrà comunque verso un accordo economico. Per il momento la famiglia non cerca una nuova sistemazione abitativa, resterà nell’appartamento al Miralfiore messo a disposizione dalla zia, in attesa del risarcimento per l’incidente stradale». Un indennizzo che si dovrebbe concretizzare la prossima estate. L’udienza per la nomina dei consulenti della perizia sul danno subito da Alessandro è servita anche per definire i tempi della causa civile. 

La visita

La visita per l’infermità del ragazzo è fissata il 13 luglio nello studio del Ctu Goffredo Braccini, ci saranno anche gli altri due medici, della parte lesa e dell’assicurazione Allianz che liquida l’indennizzo. Il procedimento si concluderà il 14 marzo 2024, data dell’udienza finale di precisazione delle conclusioni, durante la quale il giudice preparerà la sentenza che sarà depositata entro l’inizio della prossima estate. «Tutto è andato come speravamo - ha commentato Musicco -, ci sarà il risarcimento commisurato ai danni di Alessandro che sono tanti e gravi, per il ragazzo si potrebbe aprire un nuovo capitolo della sua vita». 

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Corriere Adriatico