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«Le barriere architettoniche dividono le persone, mentre l’impegno per il loro abbattimento unisce in una battaglia che non ha colore né schieramento politico».
Il messaggio
È il messaggio che Luca Storoni, presidente del Quartiere 1 Centro storico, ha voluto lanciare sui lavori che hanno reso accessibili anche ai disabili in sedia a rotelle alcuni punti strategici e assai frequentati nel cuore di Pesaro. Vale a dire: le scuole e gli uffici in viale Gramsci, l’ospedale di largo Cinelli, l’ingresso della città in via Oberdan e il tribunale di piazzale Carducci. È stato necessario eliminare i cordoli dei marciapiedi, creare o allargare gli scivoli e sistemare l’asfalto in quattro passaggi pedonali. «Per me è importante spiegare come si è arrivati all’intervento e lo spirito che lo ha animato - precisa Storoni -, un tema, quello dell’abbattimento delle barriere, che non divide, ma rappresenta un’azione collettiva con tanti protagonisti all’opera.
Il risultato
«Oggi possiamo dire di avere raggiunto un significativo primo risultato, anche per la capacità di stabilire collaborazione e unità di intenti fra territorio e Comune su di un tema che ancora nel 2023 ha bisogno di essere enfatizzato. E che non può dividere, ma unirci per ”Liberi di essere, liberi di muoversi”, è questo il nostro slogan». Una volontà unanime del consiglio di Quartiere che si è concretizzata grazie a 8.500 euro di fondi del Bilancio partecipativo del Comune. «Finalmente la prima parte del dossier, presentato più di un anno fa, comincia a vedere i risultati - sottolinea il presidente Storoni -. Con il supporto inoltre delle occasioni di confronto come gli Stati generali dell’accessibilità e della volontà di redigere il Peba, il Piano per la eliminazione delle barriere architettoniche, speriamo di far crescere tutti insieme la città all’insegna della collaborazione».
Lo studio
Infine il consiglio del Quartiere «è impegnato in un’analisi nel territorio attraverso il questionario ”Liberi di essere, liberi di muoversi” per capire quali sono gli aspetti prioritari sui quali intervenire per rendere il centro storico, biglietto da visita della città, sempre più accessibile – conclude Storoni -. In questo senso, la scelta di destinare le risorse “partecipative” è stata naturale, perché frutto di un percorso conoscitivo e di sensibilizzazione che cercheremo di condividere ulteriormente». E Pesaro 2024, Capitale italiana della cultura, si fa ogni giorno più inclusiva e accogliente. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico