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PESARO - Mister preferenze salta un giro, ma non sembra molto turbato. «Non mi sono candidato alle Politiche - riavvolge il nastro Andrea Biancani, vicepresidente del consiglio regionale - perché ero e sono consapevole che con questa riforma le cose sarebbero state molto complicate. Ringrazio chi ha fatto il mio nome perché significa che negli anni, la mia attività a favore del nostro territorio, l’impegno fortissimo che ho dedicato all’attività politica, l’essere un punto di riferimento per tante e diverse realtà ha creato per la mia persona consenso e fiducia».
Questione di poltrone ridotte ma Biancani non è d’accordo. «Grandi collegi che sarà difficile promuovere, territori sguarniti di ogni rappresentanza, questo è il vero handicap di una legge sbagliata».
Quindi Biancani non si sente un escluso, tanto meno una vittima delle grandi manovre del sindaco Matteo Ricci. «La verità è che le nostre, compresa quella del vicesindaco Daniele Vimini, erano e sono candidature di servizio. Disponibilità a lavorare per il partito, di impegnarsi in una campagna elettorale tremenda e non certo la ricerca di un posto al sole».
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Corriere Adriatico