Politiche, mister preferenze Andrea Biancani non si candida: «L'eventuale sostituto della Morani? Io no»

Politiche, mister preferenze Andrea Biancani non si candida: «L'eventuale sostituto della Morani? Io no»
Politiche, mister preferenze Andrea Biancani non si candida: «L'eventuale sostituto della Morani? Io no»
di Silvia Sinibaldi
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 03:00

PESARO - Mister preferenze salta un giro, ma non sembra molto turbato. «Non mi sono candidato alle Politiche - riavvolge il nastro Andrea Biancani, vicepresidente del consiglio regionale - perché ero e sono consapevole che con questa riforma le cose sarebbero state molto complicate. Ringrazio chi ha fatto il mio nome perché significa che negli anni, la mia attività a favore del nostro territorio, l’impegno fortissimo che ho dedicato all’attività politica, l’essere un punto di riferimento per tante e diverse realtà ha creato per la mia persona consenso e fiducia». 

Questione di poltrone ridotte ma Biancani non è d’accordo. «Grandi collegi che sarà difficile promuovere, territori sguarniti di ogni rappresentanza, questo è il vero handicap di una legge sbagliata». Chissà che l’annunciato dietro front di Alessia Morani non rappresenti una chance ulteriore. «Sono convinto che il Pd nazionale tenterà di farla riflettere e di convincerla ad accettare la candidatura anche all’Uninominale. Solo in seconda battuta si parlerà di un altro candidato.

Ma non sarò certo io per molteplici motivi. Innanzitutto sono un uomo e il rispetto della rappresentanza di genere in quella collocazione richiede un candidato donna. Ma soprattutto il Pd non ha previsto nessuna deroga per le candidature dei consiglieri regionali e quindi la mia resta impossibile. Provo comunque gratitudine nei confronti di chi ha proposto il mio nome e non mi sento penalizzato per essere rimasto fuori dalla partita. Credo molto nel mio lavoro in regione, sono stato eletto da soli due anni e ne ho altri tre davanti. E posso dire con sincerità che sono contento di restare dove sono».  

Quindi Biancani non si sente un escluso, tanto meno una vittima delle grandi manovre del sindaco Matteo Ricci. «La verità è che le nostre, compresa quella del vicesindaco Daniele Vimini, erano e sono candidature di servizio. Disponibilità a lavorare per il partito, di impegnarsi in una campagna elettorale tremenda e non certo la ricerca di un posto al sole».

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