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«Purtroppo, ultimamente beveva quando stava male perché psicologicamente non era a posto, a un anno e mezzo l’ho portato in ospedale e mi hanno fatto un referto con “paziente affetto da turbe affettivo-relazionali”, questo ragazzo è nato bacato.
Qualcosa che non va
Michael non è quella «schifezza di persona», dicono mamma Silvia e Papà Adriano. Ma fin da bambino nella testa di Michael c’era qualcosa di strano, che non andava. Ma Michael pare non fosse cura per disturbi psichiatrici o della personalità. Non voleva farsi curare, così i suoi genitori, nonostante ci avessero provato, soprattutto dopo il periodo della pandemia e i mesi del lockdown. «Con il lockdown si è chiuso ancora di più in sé stesso. Nel suo mondo. Violento a parole, ma non aveva mai aggredito nessuno. Abbiamo provato davvero a fare di tutto». Sul fronte opposto mamma Laura e papà Pietro Panzieri aspettano l’estradizione dalla Romania per di guardare in faccia l’amico che si è trasformato in omicida: «Tutto ciò che possiamo fare o dire è confidare nella giustizia» parla così papà Pietro. Un messaggio dove le sole parole che riesce a dire sono queste: «Posso solo dirvi che mio figlio era davvero il figlio che tutti vorrebbero. Persona d’oro di animo e cuore nobile. L’unica sua “colpa” è stata proprio quella di essere una persona altruista e generosa nelle sue azioni. Pier vedeva il buono in ogni cosa e anche in ogni persona. Amava la musica e amava gli animali. Con sé e ai suoi amici portava solo gioia e sapeva dare affetto e amore. Non meritava una fine così, ancora senza un perché, massacrato così dall’amico che conoscevamo fin da quando erano piccoli». Pier faceva una vita normale. «Perché a 28 anni - dice mamma Laura - hai tutta la vita davanti. Chi è stato deve farsi guardare in faccia ed essere guardato in faccia. Che ci dica il perché. Le persone devono vedere che cosa una persona può fare davvero a un’altra persona buona».
L’abbraccio
A questo proposito il sindaco Matteo Ricci, dopo aver annunciato che nei prossimi giorni incontrerà il questore Raffaele Clemente per «complimentarmi personalmente dell’ottima e celere riuscita del caso, e per ringraziare, attraverso di lui, tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine» ha espresso il desiderio di «abbracciare quando se la sentiranno la famiglia di Pierpaolo Panzieri. Il loro dolore è quello di una città intera».
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Corriere Adriatico