Omicidio a Pesaro, mamma Laura disperata «La mia vita è finita oggi». La donna in lacrime, confortata da familiari e amici

Omicidio a Pesaro, mamma Laura disperata «La mia vita è finita oggi». La donna in lacrime, confortata da familiari e amici
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PESARO Un vicolo cieco nel centro storico, via Gavelli a pochi metri dal Conservatorio Rossini e dai negozi di strumenti e spartiti musicali. Proprio la musica e gli strumenti musicali erano la passione maturata fin da ragazzino da Pierpaolo Panzieri. Prendeva lezioni di chitarra e tromba, tanto da aver fatto dell’appartamento di via Gavelli, il proprio spazio “intimo” dove dedicarsi alle proprie passioni. Un minuscolo bilocale dove ricavare spazio anche una pianola. Pierpalo Panzieri non lo conosceva quasi nessuno fra vie e vicoli vicini al Conservatorio, dove si era trasferito da sole due settimane. E gli stessi vicini di casa alla notizia del delitto che si è consumato nella porta accanto sono rimasti sconvolti: «Non abbiamo sentito nulla, nemmeno un grido questa notte. E quel povero giovane non lo conoscevamo. E’ terribile quanto è successo. Questa è una strada chiusa e tranquilla, al massimo ogni tanto si sente qualcuno che urla per strada». 


La casa in affitto


Pierpaolo Panzieri aveva preso casa al numero 19, in fondo alla strada che è cieca: la casa è a un solo piano, per arrivarci basta fare pochi scalini ed è composta da un appartamento comprensivo di salotto/cucina, bagno e camera. Volendo si può facilmente e con agilità raggiungere il tetto ed è per questo che ieri si sono svolti accertamenti ad hoc per cercare l’arma del delitto che ancora non si è trovata. Il contratto d’affitto dell’appartamento di via Gavelli partiva dal primo febbraio, raccontava ieri mattina ancora sotto choc la signora proprietaria dell’immobile. Tempo di consegnare la caparra, e solo dal 5 febbraio il giovane si era trasferito in centro città dopo essere stato in affitto a Baia Flaminia: «Un bravissimo ragazzo - racconta ancora sconvolta - prendeva lezioni di tromba, chitarra e anche di pianoforte. Solo pochi giorni fa l’avevo presentato a un docente di tromba proprio del Conservatorio».

La famiglia

Pierpaolo Panzieri era legatissimo alla sua famiglia: il fratello Gianmarco, la mamma Laura e il padre Pietro. In particolare Gianmarco e Laura erano pazienti del medico odontoiatra Alessandro Ahrens che ha raccolto proprio lo strazio della madre: «Le prime parole di sua madre, raccolte in un pianto al telefono, sono state proprio queste: la mia vita è finita alle 9 del mattino di questo 21 febbraio – riferisce l’odontoiatra - Uno strazio. Queste le poche parole, che non possono certo bastare per una simile tragedia. Spero che quanto prima la polizia assicuri l’omicida alla giustizia. E spero che Laura reagisca per la sua famiglia. A Pierpaolo lo conoscevo da un anno, forse meno, non parlava molto. Ma era un ragazzo molto educato, preciso, mite. Un gran lavoratore come tutta la sua famiglia». Pierpaolo aveva il “Salotto Cavour” come punto di ritrovo ma passava di tanto in tanto anche al Circolo Mengaroni, Dalla Cira Produzioni in viale Trieste e al Bardan di Fano.
 

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Corriere Adriatico