La casa in affitto
Pierpaolo Panzieri aveva preso casa al numero 19, in fondo alla strada che è cieca: la casa è a un solo piano, per arrivarci basta fare pochi scalini ed è composta da un appartamento comprensivo di salotto/cucina, bagno e camera. Volendo si può facilmente e con agilità raggiungere il tetto ed è per questo che ieri si sono svolti accertamenti ad hoc per cercare l’arma del delitto che ancora non si è trovata.
La famiglia
Pierpaolo Panzieri era legatissimo alla sua famiglia: il fratello Gianmarco, la mamma Laura e il padre Pietro. In particolare Gianmarco e Laura erano pazienti del medico odontoiatra Alessandro Ahrens che ha raccolto proprio lo strazio della madre: «Le prime parole di sua madre, raccolte in un pianto al telefono, sono state proprio queste: la mia vita è finita alle 9 del mattino di questo 21 febbraio – riferisce l’odontoiatra - Uno strazio. Queste le poche parole, che non possono certo bastare per una simile tragedia. Spero che quanto prima la polizia assicuri l’omicida alla giustizia. E spero che Laura reagisca per la sua famiglia. A Pierpaolo lo conoscevo da un anno, forse meno, non parlava molto. Ma era un ragazzo molto educato, preciso, mite. Un gran lavoratore come tutta la sua famiglia». Pierpaolo aveva il “Salotto Cavour” come punto di ritrovo ma passava di tanto in tanto anche al Circolo Mengaroni, Dalla Cira Produzioni in viale Trieste e al Bardan di Fano.