Monte Grimano, il dirigente del Raffaello vieta la benedizione di Pasqua nelle scuole. Il sindaco: «La faccio imporre con un'ordinanza». La videointervista a Elia Rossi

Il dirigente scolastico e il sindaco
MONTE GRIMANO Niente benedizione pasquale per gli alunni delle elementari e medie che frequentano l’istituto comprensivo "Raffaello Sanzio" spalmato tra Mercatino...

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MONTE GRIMANO Niente benedizione pasquale per gli alunni delle elementari e medie che frequentano l’istituto comprensivo "Raffaello Sanzio" spalmato tra Mercatino Conca, Monte Grimano Terme e Monte Cerignone. Un no in nome della laicità della scuola. Ci resta male il parroco («Non capisco, sono addolorato»), ci resta peggio il sindaco Elia Rossi, primo cittadino di Monte Grimano, che dopo aver parlato con il dirigente scolastico Flavio Bosio, sperando in un ripensamento che non c’è stato, ha chiamato il coordinatore regionale di Forza Italia e parlamentare Francesco Battistoni che seduta stante ha presentato un’interrogazione al ministro della Pubblico istruzione Giuseppe Valditara.

Guarda l'intervista al sindaco Elia Rossi: "L'ordinanza salvaguarda il nostro patrimonio"

 

 

Concatenazione

Una stretta concatenazione di eventi che dagli avamposti del Pesarese tra Valconca e Alto Montefeltro plana direttamente su Roma e il Parlamento. Troppo fresco il caso di Pioltello, e della scuola che il 10 aprile resterà chiusa per far festeggiare la fine del Ramadan, per non vederci una cattolica legge del contrappasso.

«Non era mai successo in questi anni - racconta don Giorgio Bernal, parroco di Mercatino che gravita nel territorio della diocesi di San Marino-Montefeltro - prima della vacanze pasquali vado sempre nelle scuole. Lo intendo come un momento di condivisione e riflessione. Un incontro breve, 5/10 minuti: una benedizione, una preghiera, qualche istante in silenzio, gli auguri e qualche ovetto per i bimbi. Una tradizione molto sentita dalla comunità. Beninteso: è un incontro libero e facoltativo, nel rispetto di qualunque credo e religione. Ma proprio perchè è partecipato abbiano avuto cristiani ortodossi o testimoni di Geova che si sono uniti alla preghiera».

Ma non quest’anno. Il perchè è lo stesso sacerdote a spiegarlo: «E’ cambiato il dirigente scolastico. Come tutti gli anni ho chiesto alle insegnanti il permesso di poter venire per la benedizione pasquale, ma mi è stato negato. Per me è stato un dolore, un grande dispiacere e ne ho parlato con il sindaco».

La telefonata

«Sì sono stato informato da don Giorgio - puntualizza Elia Rossi - e sono rimasto basito, sconcertato, sorpreso. Trovi lei il termine giusto per raccontare il mio disappunto. Il mio e quello della comunità che rappresento. La scuola deve garantire i diritti di tutti ma anche i valori e questi sono i nostri valori. Ho parlato con il dirigente Bosio, che è preside a Pesaro, spiegandogli che questa tradizione per noi è un collante ma lui mi ha risposto che non l’ha mai fatto e non lo farà ora. Ma non finisce qua: firmerò un’ordinanza con cui al rientro della vacanze pasquali, mercoledì 3 aprile, disporrò la benedizione». Nel frattempo il primo cittadino si è mosso anche per vie politiche contattando il parlamentare di riferimento, il coordinatore regionale degli azzurri Francesco Battistoni, che non ha perso tempo.

Fino a Roma

«Ho appena presentato una interrogazione urgente al ministro Valditara - argomenta - per avere spiegazioni in merito all’ iniziativa del dirigente scolastico del Sanzio che ha impedito ai parroci di tre comuni di poter esercitare il loro ministero portando la benedizione pasquale all’istituto. Nonostante gli sforzi fatti dai sindaci -prosegue - tale scelta ci lascia basiti, se non addirittura indignati perché si introduce un doppio binario di laicità e di rispetto dei diritti prevedendone maggiori per taluni e minori per altri. Se da un lato, infatti, si chiude una scuola nel Comune di Pioltello, dall’altro si impedisce a dei parroci di esercitare il loro ministero per non urtare le sensibilità di chi non si riconosce nei valori delle nostre tradizioni cristiano-cattolici o per promuovere una presunta integrazione fra studenti. Al ministro Valditara si chiede se ciò che è avvenuto nella Marche sia in linea con i nostri principi costituzionali, se un corretto dialogo fra studenti e religioni si promuove annullando le nostre tradizioni in favore di altre, e se nella cancellazione di simboli e culture identitarie sta l’effettiva integrazione fra popoli o, se invece, promuovere azioni ideologiche e mortificanti di questo tipo non significhi rinnegare noi stessi e i nostri valori, annullandoli».

Stemperare gli animi

A stemperare il tutto ci prova il sindaco di Mercatino Conca, Omar Lavanna: «La scuola è laica e ne rispetto l’indipendenza, forse si poteva cercare un’alternativa che conciliasse tutte le esigenze. Ma mi raccomando non fatene un caso nazionale». Troppo tardi.

 

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Corriere Adriatico