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MONDOLFO – Resta in carcere Federico Pecorale, il giovane italosvizzero di 29 anni che domenica scorsa ha sparato contro un cuoco in un ristorante in piazzale Salotto a Pescara ed è stato poi arrestato all’altezza di Marotta mentre tentava la fuga sull'autostrada A14 con un taxi.
Ieri si è tenuta l’udienza di convalida davanti al gip Giacomo Gasparini che si è inizialmente riservato la decisione per incompetenza territoriale essendosi consumati i reati di cui Pecorale è accusato a Pescara.
Nella giornata di ieri le condizioni di Guzman, sottoposto a tre interventi chirurgici, sono leggermente migliorate ed è stato trasferito dal reparto di rianimazione a quello di neurochirurgia. I medici hanno dovuto estrarre due proiettili che si erano conficcati nel corpo del cuoco colpendolo in più parti e alla schiena. Fin dalle immediate ore successive alla sparatoria al Casa Rustì di piazza Salotto, la polizia grazie alle immagini di videosorveglianza interne al ristorante pescarese e agli hotel della zona, ha identificato e dato un volto all’aggressore. Domenica alle 23 circa è scattato il blitz alla stazione di servizio Metauro Est nel comune di Mondolfo. L’intervento è avvenuto in pochi minuti, di fronte agli occhi degli stessi dipendenti della pompa di benzina che si sono visti arrivare cinque auto e decine di agenti. L’arma trovata in possesso di Pecorale secondo gli inquirenti è compatibile con le due ogive estratte dai medici che hanno operato il cuoco. L’arresto è motivato per pericolo di fuga e reiterazione di reato.
«Accresce l’allarme sociale – ha scritto il gip nell’ordinanza – che Pecorale, privo di autorizzazioni, girasse armato e pronto a sparare». Quasi un’esecuzione spietata perché Guzman è stato colpito e già ferito a terra. La difesa ha sollevato il tema dello stato di salute mentale di Pecorale che già nel 2016 era stato preso in carico da strutture sanitarie svizzere. Da Villa Fastiggi, sarà trasferito al carcere di Ancona.
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Corriere Adriatico