Vallefoglia aspetta la zona gialla, la rabbia dei baristi: «Il primo maggio è stato un disastro»

I controlli della polizia al confine tra Vallefoglia e Montelabbate, comuni in arancione scuro
MONTELABBATE  - «Weekend del Primo Maggio rovinato da questa ordinanza. Ora basta, vogliamo riaprire». Il colore di Vallefoglia e Montelabbate è arancione...

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MONTELABBATE  - «Weekend del Primo Maggio rovinato da questa ordinanza. Ora basta, vogliamo riaprire». Il colore di Vallefoglia e Montelabbate è arancione scuro, ma quello dei baristi dei due comuni è “rosso” di rabbia. I locali delle due località sono gli unici (insieme a Cerreto d’Esi nell’Anconetano) nelle Marche colorate di gialle, a dover restare chiusi al pubblico, con la possibilità di servire brioche e caffè solo da asporto o delivery.

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E così, i gazebo e le verande esterni dei bar e ristoranti dallo scorso 28 aprile sono desolatamente vuoti, o con le sedie appoggiate sopra i tavolini. Una differenza che si è notata, e avvertita maggiormente nei registratori di cassa, durante gli ultimi giorni, quando, in concomitanza con il ponte del Primo Maggio, i tavolini esterni dei locali negli altri comuni, soprattutto in quelli costieri erano pieni ovunque, mentre a Vallefoglia e Montelabbate sono rimasti tutti senza clienti. Per controllare i confini comunali, con le restrizioni sugli spostamenti da zona rossa, ieri alcune pattuglie dei vigili urbani hanno effettuato controlli sulla via d’ingresso dalla Montelabbatese, punto di cerniera tra i due comuni in arancione rinforzato, e lungo Strada Montefeltro per chi proveniva da da Borgo Santa Maria.

«Abbiamo aperto il locale con una nuova attività proprio quando è scattata la zona arancione - dicono al bar Operai del Sapore di Osteria Nuova - siamo partiti in sordina di conseguenza. Sono arrabbiato, per non usare termini più coloriti. Ci sono alcune situazioni che non coincidono, si potrebbero aggiustare in altro modo. Non è giusto tenere tutti fuori, quando si potrebbero far sedere le persone all’interno distanziate con tutti i protocolli che siamo pronti ad utilizzare. Io ho anche un dehors che potrebbe contenere fino a 20 persone distanziate, invece i miei clienti sono costretti a prendere il caffè nel bicchierino ed andare via. La cosa buffa è che noi siamo arancione mentre a 300 metri sono gialli, i nostri colleghi possono accogliere le persone, buon per loro, ma noi siamo qui in attesa e non è il massimo».

Al Caffè “Due Più Sei” di Vallefoglia, locale noto anche per gli aperitivi, stesso umore negativo: «Il Primo Maggio è stato un disastro - riferiscono i gestori - E ancora non ci hanno fatto sapere niente. Nel frattempo è arrivata la Tari, ma noi siamo ancora chiusi. Magari qualcuno ci dovrà anche dare qualcosa come risarcimento per questa chiusura».

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Corriere Adriatico