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PESARO - A volte se ne vanno senza fare rumore, sconosciuti ai più, per modestia o perché così sono andate le cose. Eppure sono pesaresi di grande valore. Domenica scorsa ci ha lasciato Germano Ferri, uno dei più grandi disegnatori di fumetti.
«Profondo conoscitore dell’anatomia umana, dell’estrema ricerca nell’espressione del femminile (le sue donne sono sconvolgenti), della matita, del ripasso a china e del colore, ed essendo di terra marchigiana, non si può non definirlo ”il Raffaello del fumetto”»: questo il giudizio di Marco Pugacioff, scrittore e storico del fumetto.
Ma gli viene invece richiesto di realizzare avventure a fumetti dell’Uomo Mascherato e lui disegna così l’episodio “l’Asso di picche” che supera il giudizio dei redattori. Una volta accettato come disegnatore ne realizzerà almeno una quarantina fino al 1973, insieme ad alcuni episodi di Mandrake. Una volta esauriti l’interesse e la richiesta torna a Pesaro e si dedica all’insegnamento: molti ex alunni e colleghi dell’Istituto d’arte Mengaroni se lo ricorderanno. Al Museo delle ceramiche artistiche della Scuola d’arte si possono ammirare due magnifici piatti in ceramica realizzati da Germano Ferri, quando lui stesso era un allievo. Sporadicamente è tornato al fumetto disegnando l’Uomo Mascherato per i paesi del nord Europa e, nel 2020 la s figura della cartomante Alithia in un episodio del Maxi Tex n. 26.
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Corriere Adriatico