PESARO - I motori della nave diretta in Albania erano già accesi e lui stava sorseggiando un caffè convinto di averla fatta franca. Ma quando davanti gli si...
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Già, perché per attribuire ben 30 furti a due albanesi commessi in tre mesi d’estate, ci sono volute settimane di indagini, una meticolosità non indifferente nel guardare le immagini delle telecamere di sorveglianza dei bancomat e il saper distinguere quel filo rosso che legava tutti i furti. Due i fermi di indiziato di delitto per due albanesi incensurati, cugini tra loro, di 25 anni e di 22 anni. Tutto è iniziato a giugno con una serie di colpi in abitazione proseguiti per tutta l’estate a Villa Fastiggi e non solo. La tecnica era quella del foro nell’infisso attraverso il quale rompere lo scrocco della serratura e aprire la porta finestra con facilità grazie a una sorta di arpione. Tutto fatto sempre di notte, con le famiglie in casa che dormivano. Trapani manuali, guanti e massimo silenzio, tanto da togliersi le scarpe. Rubavano oro, contanti, biciclette, caschi e bancomat. Ma è proprio da qui che i carabinieri sono partiti per le indagini perché subito dopo il colpo i due andavano all’Atm per prelevare e le immagini erano nitide. Servizio completo sul Corriere Adriatico in edicola. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico