Fano, allarme per il Rio Secco Chiusa per precauzione l’VIII strada

Protezione civile al lavoro con i sacchi di sabbia
FANO - Il maltempo ha voluto dare un’ultima stoccata a una settimana che era iniziata proprio con il dissesto idrogeologico in 13 strade collinari della campagna fanese. Poi...

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FANO - Il maltempo ha voluto dare un’ultima stoccata a una settimana che era iniziata proprio con il dissesto idrogeologico in 13 strade collinari della campagna fanese. Poi è subentrata una copiosa nevicata che ha causato le note difficoltà al traffico cittadino e a quelli di attraversamento. Con la cessazione del Burian sembrava tutto finito, ma non si sono fatti i conti con la pioggia, la quale sì ha contribuito a sciogliere la neve, ma h gonfiato ancora di più i fossi, il torrente Arzilla e il Metauro. Alle 16 del pomeriggio di sabato, la situazione si era fatta preoccupante. L’assessore ai Lavori Pubblici Cristian Fanesi ha riattivato subito il monitoraggio di tutte le zone soggette ad esondazione. Grazie alla collaborazione dei volontari della Protezione Civile, si è così attuato un controllo che si è protratto per tutta la notte.


Il corso d’acqua che destava le maggiori preoccupazioni è stato ancora una volta il Rio Secco, meglio conosciuto come il Fosso di Carrara che, esondando la settimana scorsa aveva provocato l’abbandono di due abitazione da parte delle rispettive famiglie. Sempre in via precauzionale, l’assessore Fanesi ha disposto anche la chiusura dell’VIII strada più vicina al fosso, dato che la viabilità della zona era ugualmente assicurata dalla vicina via Vampa. La via è stata comunque protetta da una barriera di sacchi di sabbia che i volontari della protezione civile hanno sistemato nei punti più a rischio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico