La cittadella della salute mentale spezzettata ma niente comunità protetta a Mombaroccio

La cittadella della salute mentale spezzettata ma niente comunità protetta a Mombaroccio
PESARO - Una volta che gli ambulatori e le residenze protette di via Lombroso saranno sparpagliati, il drappello di psichiatri rimasti a Muraglia (9 in servizio su 17 necessari e...

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PESARO - Una volta che gli ambulatori e le residenze protette di via Lombroso saranno sparpagliati, il drappello di psichiatri rimasti a Muraglia (9 in servizio su 17 necessari e 28 a norma di legge) dovrà fare la spola tra il Santa Croce di Fano, al quale viene accorpato il reparto ospedaliero dell’Spdc, il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, e il resto del distretto sanitario. Il quartiere della salute mentale di via Lombroso verrà infatti scisso in 5 lotti e altrettante strutture che l’Ast 1 prenderà in affitto. È partita la ricerca delle sedi per il trasferimento, sulla carta entro settembre 2024, degli ospiti di Muraglia, per radere poi al suolo le palazzine e lasciare spazio al cantiere dove la Regione realizzerà il nuovo ospedale di Pesaro.

 

Il bando


Per medici e sanitari la mole di lavoro, data la carenza di organico, è già insostenibile, figurarsi cosa succederebbe con chilometri e chilometri da macinare ogni giorno per le visite, il controllo delle terapie e le attività di riabilitazione dei pazienti disseminati in più sedi. Ma il bando dell’Ast non lascerebbe speranze: si cercano locali in affitto tra Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Montelabbate, Pesaro, Tavullia e Vallefoglia per le comunità maschile e femminile, la Rsa Tomasello, la Struttura residenziale riabilitativa (Srr) e gli ambulatori del Centro di salute mentale, più altri uffici. Servono 58 posti letto. «Le strutture psichiatriche vengono scorporate dalla cittadella di Muraglia, punto di riferimento per i malati e le loro famiglie - afferma il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Biancani (Pd) -. Invece di lasciarle unite, valorizzando il prezioso lavoro d’équipe, l’Ast le trasferisce in luoghi diversi del distretto. Uno spezzettamento assurdo. Il presidio è già gravemente sotto organico, quindi si prospetta una difficoltà di gestione allucinante. Il bando parla di 5 lotti, mi auguro che si accorpino i servizi, invece di dividerli».


I nodi


L’avviso di gara rivolto ai proprietari di immobili da affittare per 6 anni scade il 25 luglio. «Altro nodo della questione - rincara la dose Biancani - è lo scippo di strutture che vengono tolte a Pesaro, con disagi per i pazienti che hanno bisogno di vivere in zone centrali, non isolati dal mondo, per la loro riabilitazione». Secondo il programma dell’Ast rimangono in città solo il Csm e l’Srr, mentre le comunità e il Tomasello migrano fuori Pesaro. «Sono saltati i piani e le scadenze del protocollo d’intesa tra Regione, ex Asur e Comune di ottobre 2022 - fa notare il consigliere -, tempi non rispettati, ma anche destinazioni dei servizi modificate. La Rsa Tomasello doveva andare nella Casa Roverella di Santa Colomba, ma la struttura non è risultata idonea perché su 4 livelli, mentre servono locali al piano terra. I 40 ospiti delle comunità si sarebbero dovuti trasferire nell’Ospedale di comunità da realizzare a Mombaroccio, ma anche questa previsione è saltata perché i tempi non coincidono». 


Il nuovo ospedale


Ma a preoccupare Biancani è soprattutto la road map del nuovo ospedale di Muraglia. «Entro il 31 dicembre 2022 doveva essere avviata la gara per trovare i progettisti, ma non c’è stato ancora nessun bando». E i finanziamenti non bastano: «Ci sono solo 105 milioni di fondi statali, ne servirebbero 150-170, ma la Regione non ha messo risorse a bilancio. Una mancanza di visione futura, un accordo andato al macero, una ricerca di strutture private per l’incapacità di recuperare quelle di proprietà, come il San Benedetto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico