Piove nei capannoni del carnevale di Fano: a rischio le creazioni di cartapesta. Problema noto aggravato dal terremoto

Piove nei capannoni del carnevale di Fano: a rischio le creazioni di cartapesta. Problema noto aggravato dalle scosse di terremoto
FANO - Il problema era noto da tempo, ma l’arrivo precipitoso dell’inverno ne ha accentuato le conseguenze, creando difficoltà nelle fasi più delicate...

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FANO - Il problema era noto da tempo, ma l’arrivo precipitoso dell’inverno ne ha accentuato le conseguenze, creando difficoltà nelle fasi più delicate del processo di lavorazione. Nell’interno dei capannoni del Carnevale, in viale Piceno, piove, piove in maniera consistente e l’acqua che penetra dal tetto non soltanto crea larghe pozzanghere sul pavimento, ma corre il rischio di danneggiare le delicate opere di cartapesta appena compiute.  

Opere molto fragili

Opere gigantesche, ma anche opere molto fragili. Tra l’altro le molteplici fessure che si sono aperte sulla sommità dei capannoni, facendo penetrare l’acqua piovana riducono in maniera consistente la superficie lavorativa, già scarsa per realizzare i 4 grandi carri di prima categoria, perché sotto l’acqua non si può lavorare. Entrando nei capannoni, lo spettacolo è desolante: ovunque si vedono secchi posti nei punti in cui gocciola l’acqua, ma dato che le perdite sono consistenti, il pavimento risulta bagnato in più punti. Il problema, come ci riferiscono i carristi, si è aggravato dopo le ultime scosse di terremoto.

Le segnalazioni non ascoltate

Nonostante le segnalazioni fossero già state inoltrare da prima, sembra che nessuno sia intervenuto per fare accertamenti. Ormai mancano solo 12 giorni alla data della prima uscita dei carri, prevista per il 5 febbraio prossimo, cui in seguito seguiranno le sfilate del 12 e 19 domeniche seguenti e le fasi della lavorazione si stanno avvicinando al termine. E’ questo il momento in cui le gigantesche figure di cartapesta acquistano vita, grazie alla tinteggiatura, o meglio la pittura, delle superfici. Farlo sotto l’acqua, però, non costituisce il meglio di un ambiente di lavoro. 

Manutenzione straordinaria

Ovviamente il primo interlocutore dei carristi è stato l’ente Carnevalesca a cui il Comune ha concesso i capannoni in comodato d’uso. Riparare il tetto, comunque costituisce un intervento di straordinaria manutenzione, quindi il compito spetterebbe al legittimo proprietario, ovvero il Comune stesso, il quale fino ad oggi non è intervenuto. Per fortuna il lungo periodo di siccità sia estiva che autunnale ha giocato in suo favore, ma ora le condizioni atmosferiche stanno cambiando sensibilmente: è arrivato il freddo e con la bassa pressione anche la pioggia. Attendere oltre l’esecuzione dei necessari interventi, significherebbe aggravare ancora di più le condizioni di lavoro dei maestri carristi e mettere una seria ipoteca sulle prossime sfilate.

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Corriere Adriatico