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PESARO Smobilitazione in vista al mercato delle erbe tra malumori e proteste. I banchi devono sloggiare, perché il tante volte annunciato recupero del San Domenico è arrivato al dunque. I progetti definitivi sono a buon punto e quest’estate, secondo la tassativa marcia dettata dal Pnrr, si apre il cantiere dei lavori di restauro dello storico complesso a due passi da piazza del Popolo, tra via Branca e via Giordano Bruno. Zona bollente per le opere pubbliche in corso, dalla ristrutturazione dell’ex Intendenza di finanza alla Ragnatela ancora da completare.
L’iter dei lavori
Un restyling travagliato, quello del San Domenico, reso possibile dai 7 milioni e 600.000 euro di fondi europei di cui nelle casse del Comune è arrivato il 10% del finanziamento. Il trasloco di ortaggi, frutta e alimentari è previsto entro fine giugno, ma resta ancora un rebus dove saranno sistemate le bancarelle più la panetteria che ora occupano il chiostro dell’antico convento (risale al 1200 mentre il mercato è documentato dal 1861), cuore dell’edificio monumentale fatiscente e ormai inadeguato dal punto di vista strutturale.
Punto di riferimento
Le bancarelle rappresentano infatti un punto di riferimento di antica data per gli acquisti di prodotti alimentari di qualità, ma il San Domenico è anche luogo di incontro cittadino. Tempo fa abbiamo proposto la piazzetta di via Giordano Bruno. Il complesso è degradato e fatiscente, tanti commercianti se ne sono andati perché i locali non sono più a norma, ma ai dieci rimasti deve essere data la possibilità di lavorare. Al momento gli operatori non sanno di che morte devono morire». Ci sarebbero problemi di comunicazione. «Purtroppo veniamo a sapere dei lavori sempre per caso, quando è ormai tutto deciso - ha fatto notare Ippaso -. Delle delibere comunali su questioni che vanno a influire sull’attività dei nostri associati dobbiamo essere informati per tempo. Vorremmo avere un confronto per trovare insieme la soluzione migliore. Non può decidere il Comune da solo, aspettando la fine delle concessioni in scadenza a giugno».
La tempistica
Una tempistica per il trasloco che deve coincidere con quella della ristrutturazione. La scaletta del San Domenico dettata dal Pnrr prevede che entro il 30 luglio il Comune affidi i lavori e apra il cantiere, poi il 30 settembre 2024 è il termine della realizzazione di almeno il 30% del recupero e per il 31 marzo 2026 va presentato il certificato di collaudo che attesta il completamento delle opere.
Corriere Adriatico