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PESARO Maltempo: no, non è ancora finita. Perchè c’è ancora la conta dei danni aperta. E mentre la protezione civile prosegue nei suoi interventi in aiuto a chi si trova ancora in difficoltà dopo gli allagamenti, i bagnini chiedono subito un incontro con il Comune. «E’ stata la mareggiata più forte degli ultimi anni, quella che si è abbattuta pochi giorni fa sul nostro litorale»: gli operatori balneari di Levante e Sottomonte non hanno dubbi, e le associazioni di categoria fanno quadrato. Ha scritto al sindaco Matteo Ricci e all’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Pozzi, Andrea Giuliani responsabile provinciale di Confartigianato imprese demaniali e con Antonio Bianchini di Cna balneari, chiede ora un confronto urgente per programmare interventi di ripristino e strutturali.
Gli stabilimenti
A pesare in modo considerevole sul conto finale del maltempo del 22-23 gennaio scorso sono proprio i danni agli stabilimenti.
Due le priorità
Sono due le priorità: «Se nel 2022 si erano stanziati circa 130 mila euro complessivi per i ripascimenti di sabbia lungo l’arenile, ora a tutela delle concessioni che hanno subito i danni più consistenti, ne servono almeno il doppio. Ci sono spiagge a Sottomonte, ma anche in alcuni tratti terminali di Levante, in corrispondenza di bagni Primavera e altri, dove le dune a protezione sono state portate vie dalla mareggiata. Il mare è arrivato dove raramente erode, e ciò significa che ci stabilimenti che hanno bisogno di più sabbia e in punti diversi, perché ora non possono contare nemmeno sulle dune. Capitolo a parte riguarda le scogliere: non solo Levante, su cui si chiede certezza per l’avvio del cantiere. L’Amministrazione deve mettere in agenda anche la prosecuzione dell’intervento di rinfoltimento dei massi a Sottomonte. Lo scorso anno infatti è stato fatto solo un intervento minimale e parziale, che ha interessato pochi stabilimenti fino a bagni Riccardo, preservando la pista ciclabile comunale».
Dove intervenire
«Il Comune - prosegue - dovrà stanziare i fondi per proseguire più a sud, fino a bagni Margherita, Bibi e vicini, mettendo mano ai tratti di arenile non compresi nell’intervento, praticamente con scogliere di fatto minate e inefficaci. Riteniamo che per la difesa della costa serva un intervento costante e mirato. Ogni anno il Comune stesso dovrebbe prevedere a bilancio in forma stabile dai 500 mila euro al milione, da ripartire così su tutto il litorale».
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Corriere Adriatico