I furti a Pesaro sono veri ma le truffe erano un fake: tam-tam e paura per le false segnalazioni sui social

Furti veri a Pesaro ma le truffe sono un fake: corto circuito di segnalazioni sui social
PESARO  Torna l’incubo dei ladri ma ancora peggio del timore dei furti ieri è stato il tam tam di allarmistiche fake news che i social hanno rimbalzato in modo...

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PESARO  Torna l’incubo dei ladri ma ancora peggio del timore dei furti ieri è stato il tam tam di allarmistiche fake news che i social hanno rimbalzato in modo incontrollato innescando un corto circuito tra vero e falso. Ma andiamo con ordine. Di vero c’è una recrudescenza di furti portati a termine o solo tentati negli appartamenti tra il weekend di Pasqua e quello appena trascorso: almeno 7/8 le denunce che sono giunte alle forze dell’ordine. Ha aperto la settimana la famiglia di Villa Fastiggi che rientrando a casa l’ha trovata sottosopra. 


I colpi


Le antenne si sono drizzate perchè circa due mesi fa Villa Fastiggi era finita nel mirino di una banda familiare che aveva razziato ovunque finchè non è stata scoperta, denunciata e colpita da foglio di via. Gli inquirenti ritengono che il caso più recente sia invece isolato anche se è entrato in azione un altro gruppo (o più gruppi) che stanno colpendo in diversi quartieri. Almeno sei le segnalazioni tra venerdì e sabato. Uno dei colpi è stato messo a segno in viale Venezia, nella zona mare e in assenza di proprietari, ma gli altri sono sparpagliati in periferia tra Montegranaro, Muraglia e Pantano: un colpo è andato a vuoto perchè il proprietario li ha sorpresi e sono scappati, gli altri hanno portato a bottini per fortuna non troppo consistenti tra soldi e preziosi. E fin qui quanto è stato riscontrato dalle forze dell’ordine. Poi arriva il delirio. Tutto nasce probabilmente da una mezza verità: qualcuno che ieri mattina ha segnalato delle persone sospette nella zona dell’Ipercoop subodorando tentativi di truffa ai danni di anziani. Sui social il timore viene deformato e postato con tanto di foto verosimile quanto generica. Si parla di un avviso, di quelli che si trovano normalmente sui portoni quando si vogliono comunicare lavori, passaggi o distacchi. In soldoni il volantino, con l’intestazione farlocca del Ministero dell’Interno, invita a lasciare le case per finti controlli delle forze dell’ordine così da favorire i truffatori per entrare e rubare. Pura fuffa. Anzi una fuffa al quadrato: fuffa il volantino e fuffa la catena di San Facebook e San Whatsapp che ne consegue. Perchè c’è qualcuno che si premura di allertare con una versione un po’ più elaborata del “me lo ha detto mio cugino” («Attenti è una truffa, l’ho saputo da un mio amico carabiniere”) e qualcuno che rimbalza chiamando a sua volta le forze dell’ordine per la verifica, con tanto di segnalazioni che assomigliano ad apparizioni («L’ho visto in via Solferino», «L’ho visto in viale Trento» e via di giurin giurello). 


Reale e virtuale


Poi si scopre non solo che il magma dilagante ha invaso mezz’Italia (e non solo Pesaro) ma che la stessa foto gira sui social da circa 3 anni e ogni tanto riaffiora un po’ come i mitologici avvistamenti marini: una goliardata (?) che appare e scompare. Ma che la fake news sia (ri)esplosa in modo incontrollato sia in latitudine che in longitudine è incontrovertibile e non deriva solo dal centralino caldo delle forze dell’ordine locali, quanto dal fatto che lo stesso sito nazionale della Polizia di Stato ieri sera si sia sentito in dovere di avvisare del raggiro dei falsi volantini invitando a fare attenzione. Ma a questo punto i volantini sui falsi controlli forse sono reali soltanto nella rete, con il virtuale che ha materializzato e reso credibile la fantasia di qualche burlone. Il che nulla toglie al consiglio che, fake o non fake, nel dubbio una chiamata alle forze dell’ordine male non fa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico