Da Fossombrone a Piacenza per spacciare: coppia in manette

Da Fossombrone a Piacenza per spacciare: coppia in manette
FOSSOMBRONE - Tra i nove arresti e le sedici denunce frutto di una operazione dei carabinieri di Piacenza anche la coppia di forsempronesi finiti in manette lo scorso 3 luglio. I...

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FOSSOMBRONE - Tra i nove arresti e le sedici denunce frutto di una operazione dei carabinieri di Piacenza anche la coppia di forsempronesi finiti in manette lo scorso 3 luglio. I fatti che sono alla base dell’inchiesta L’attività d’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Bobbio e dalla Stazione Carabinieri di San Giorgio Piacentino risalgono al 2017 quando un assuntore di cocaina raccontò come e dove si riforniva di sostanze stupefacenti. 

L’operazione era avvenuta in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Piacenza nei confronti dei 9 indagati in concorso tra loro per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti, falso commesso da privato e tentata estorsione. Tra questi una coppia che risiede a Fossombrone e che aveva eletto a zona privilegiata per lo spaccio una fermata dell’autobus a Piacenza.
 
Si tratta di una donna di 46 anni originaria della Sicilia e del suo compagno 48enne di origini campane. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati un etto di cocaina e 1,5 chili di hashish e identificato un enorme numero di assuntori. 
Delle 9 persone raggiunte dall’ordine di arresto 7 sono legate allo spaccio mentre altri 2, un nigeriano e un marocchino, sono accusati di tentata estorsione in relazione al rilascio di patenti false. I due stranieri sono finiti nell’inchiesta per i contatti intrattenuti con due napoletani di 50 e 37 anni, che avrebbero fornito loro le patenti false, ma contemporaneamente erano attivi nella filiera dello spaccio in cui sono coinvolti i due forsempronesi. Tra i 9 arrestati c’è anche un latitante di 58 anni della provincia di Piacenza, un parmense di 25 anni come i napoletani accusati di entrambi i reati.
Quello stroncato dai carabinieri di Piacenza era un emergente sodalizio di italiani e stranieri che mirava alla gestione e controllo dello spaccio a Piacenza verso la Val Trebbia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico