Fano, bosco urbano con 5mila piante: ritrova smalto il parco Luciano Polverari

Bosco urbano con 5mila piante: piantumato il parco Luciano Polverari
FANO - Il seme di un bosco urbano è stato piantato nell’area del parco Luciano Polverari, zona aeroportuale a Fano. Sono 5.000 giovanissime piante, su un’area...

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FANO - Il seme di un bosco urbano è stato piantato nell’area del parco Luciano Polverari, zona aeroportuale a Fano. Sono 5.000 giovanissime piante, su un’area di 4 ettari e mezzo, al 70 per cento alberi e il resto arbusti com’è negli ambienti naturali. Roverella, acero campestre, orniello, carpino nero, bagolaro e sorbo domestico per quanto riguarda gli alberi; ligustro, corbezzolo, ilatro comune, viburno tino e ciavardello sono gli arbusti. 

 


Tutte specie autoctone


Sono tutte specie autoctone, è stato detto ieri durante l’incontro per presentare l’intervento ambientale, provenienti da vivai italiani e munite di passaporto fitosanitario: «In questo modo, si riducono al massimo le possibilità di contaminazioni genetiche con piante provenienti da altri Paesi, preservando e aumentando la biodiversità del patrimonio forestale italiano».
Si calcola che, a regime, il nuovo bosco urbano consentirà di assorbire fino a 698 tonnellate di anidride carbonica in venti anni e fino a 509 chili di polveri sottili all’anno, restituendo all’ambiente fino a 510 tonnellate di ossigeno in quattro lustri.

La cerimonia

 

Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Massimo Seri, il vice sindaco Cristian Fanesi e l’assessora comunale Barbara Brunori, insieme con Luciano Poggiani dell’associazione ambientalista Argonauta, Dario Manigrasso di Arbolia, società del gruppo Snam, Federico Ferrini di Techfem, Leonardo Gravina di Sicim e Irene Marcolini di Romana Costruzioni. Il progetto sul nuovo bosco nell’area del parco urbano Polverari nasce infatti dalla collaborazione tra ente locale e Arbolia, sostanziandosi poi grazie al contributo di Techfem, Sicim e Romana Costruzioni, al loro volta impegnate nel settore Gas e Olio.

L’intesa prevede inoltre che l’area in questione sia manutenuta per i prossimi due anni. Poggiani ha sottolineato come dal confronto siano nate soluzioni che hanno superato le iniziali perplessità dei naturalisti. Vicino al nuovo bosco nascerà un prato stabile (la zona è tra le più importanti in Italia per la nidificazione della calandrella), che permetterà di incentivare «l’offerta didattica per le scuole e le visite di persone interessate al mondo naturale». Durante la cerimonia Brunori ha annunciato alcune novità riguardanti l’area del parco urbano: «Entro ottobre i nuovi arredi e la pista ciclabile». Quanto alla casa del custode, i lavori cominceranno agli inizi del nuovo anno. A settembre, infine, il semaforo verde ai due stralci della ciclabile lungo via Papiria.

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Corriere Adriatico