Restauro dei due capolavori del Perugino. ​Sopralluogo all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze

Sopralluogo all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Massimo Seri e Cora Fattori all'Opificio fi Firenze
FANO Due prestigiose opere del Perugino potrebbero tornare a Fano per la fine dell’estate prossima, restituite al massimo del loro splendore. L’amministrazione...

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FANO Due prestigiose opere del Perugino potrebbero tornare a Fano per la fine dell’estate prossima, restituite al massimo del loro splendore. L’amministrazione comunale avrebbe quindi il tempo di farne un motivo di richiamo in vista delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del maestro umbro Pietro Vannucci, il Divin Pittore.


I due quadri, la Madonna in trono con Bambino e Santi e la cimasa con Cristo in Pietà, sono in fase di restauro nell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, che l’altro ieri ha ricevuto la visita del sindaco Massimo Seri, dell’assessora comunale Cora Fattori e di una delegazione della Soprintendenza marchigiana. Il personale del prestigioso istituto, considerato un’eccellenza internazionale nel settore, ha illustrato nel dettaglio le fasi delle operazioni sin qui effettuate e lo stato di avanzamento dell’intervento.  
«Sottoposte a un trattamento di disinfestazione da attacco biologico – spiega una nota conclusiva del sopralluogo – le opere sono state oggetto di un’estensiva e approfondita campagna di indagini diagnostiche, radiografiche, fotografiche e multispettrali, che hanno fatto emergere ulteriori, interessanti novità sullo stato di conservazione delle tavole, sui materiali costitutivi, sulla tecnica esecutiva del pittore umbro». Pala e cimasa furono entrambe commissionate al Perugino dai frati Minori Osservanti per decorare l’altare della cappella dell’Annunziata nella chiesa di Santa Maria Nuova a Fano, insieme alla celebre predella con Storie della Vergine (cui si ipotizza che collaborò il giovane Raffaello). 

Le celebrazioni


«In occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte del Perugino – ha ribadito la nota conclusiva - l’amministrazione comunale intende quindi restituire le due opere alla piena fruizione pubblica». Confermata «la volontà di programmare eventi che valorizzino l’operazione di grande valenza scientifica condotta con l’Opd e, più in generale, l’opera e la figura del maestro umbro». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico