Salvamento, servizio ridotto da 7 a 4 postazioni nelle spiagge libere. Cresce il compenso: da 75 a 245mila euro

Una torretta per il salvamento in spiaggia
FANO - Meno postazioni, più soldi. Per incentivare i potenziali interessati alla gara per il servizio di salvataggio lungo le spiagge libere e scongiurare le rincorse...

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FANO - Meno postazioni, più soldi. Per incentivare i potenziali interessati alla gara per il servizio di salvataggio lungo le spiagge libere e scongiurare le rincorse dell’ultimo minuto degli ultimi due anni, il Comune allarga i cordoni della borsa a fronte di un sensibile contingentamento dei presidi, che scendono da 7 a 4 e che fino a 3 anni fa erano più del doppio (9).

 

A chi aveva sollevato la difficoltà di far pari potrebbe ora sembrare addirittura un affare mettersi in tasca 245.000 euro per i prossimi tre anni (poco meno di 82.000 euro a stagione), quando l’affidamento diretto del 2022 ne aveva previsti 75.000. A quello si era fatto ricorso anche l’anno precedente, dopo che la gara indetta troppo a ridosso dell’estate era andata deserta. Anche quest’anno si è finiti lunghi, ma le condizioni molto più allettanti potrebbero schermare dal rischio di compromettere il servizio. Sembrerebbe da escludere un ruolo diretto di Incoming e di Giampiero Pedini.

«Se mi sono rimesso a disposizione, non è perché qualcuno mi abbia puntato la pistola alla testa» premette l’interessato, che esprime «soddisfazione, ma anche un po’ di rammarico, per il fatto che finalmente, ma solo ora, siano state stanziate più risorse». Il consigliere comunale passato nel frattempo dalla maggioranza al gruppo misto formula però un paio di riserve («quattro postazioni sono pochine e ho il sospetto che possa sorgere qualche problema anche per la riconferma della Bandiera Blu»), circoscrivendo la sua disponibilità «a fornire l’attrezzatura nel caso chi si aggiudicasse il bando ne avesse necessità».

Perché poi bisogna presentarsi muniti di torrette, pattini, defibrillatori e tutto l’armamentario che Incoming già possiede e che nuovi candidati dovrebbero invece acquistare, iscrivendo a bilancio una spesa significativa. Sulla cura dimagrante delle postazioni, ma soprattutto sulla dislocazione, che ne fissa una nord, una a Torrette e due lungo via Ruggeri, e sull’articolazione del servizio i distinguo di Enzo Maggi di Maredentro. «La soluzione preferibile sarebbe concentrare i presidi fissi nelle spiagge più centrali e garantire un pattugliamento continuativo con la moto d’acqua in quelle più periferiche» sostiene il rappresentante dell’associazione già attiva sulle spiagge libere di Marotta, che sul bando appena pubblicato si mantiene cauto («valuteremo bene»), quando già corre voce che solleticato dalla nuove condizioni più di qualcuno si stia mobilitando per costituire soggetti ad hoc.

Mentre non ha remore a rilanciare la questione, che ritiene centrale, della enorme difficoltà a reclutare bagnini, anche se con quattro postazioni potrebbero bastarne una dozzina: «La domanda supera largamente l’offerta e non solo da noi. Recentemente me ne hanno chiesti anche dalla Sardegna. Presto acquisiranno il brevetto altri quaranta, ma molti sono ancora minori e la concorrenza delle concessioni è forte». 

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Corriere Adriatico