Il sindaco a gamba tesa contro la Regione: «Ci lasciate un "ospedalino". E lo vengo a sapere solo dalla stampa»

Il sindaco a gamba tesa contro la Regione: «Ci lasciate un "ospedalino". E lo vengo a sapere solo dalla stampa»
FANO - «Difenderò il Santa Croce con tutte le mie forze». E per farlo il sindaco Massimo Seri ha lanciato ieri un guanto di sfida al presidente Francesco...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FANO - «Difenderò il Santa Croce con tutte le mie forze». E per farlo il sindaco Massimo Seri ha lanciato ieri un guanto di sfida al presidente Francesco Acquaroli e alla giunta regionale


«Se non hanno intenzione di ascoltarmi, visto che sono cadute nel vuoto le mie richieste di incontro, li invito a un confronto pubblico sul futuro ruolo dell’ospedale fanese. Prevedo che sia a forte rischio di declino».

«Covid, Alessandro abbandonato a Malta e farmaci per posta aerea». La famiglia diffida ministero degli Esteri e ambasciata

 

La replica è arrivata da Ancona poche ore più tardi. «Ci siamo subito attivati nei confronti del sindaco Seri e a breve si svolgerà l’incontro con la massima disponibilità da parte di questa amministrazione regionale», ha specificato una nota diffusa dalla segreteria del presidente Acquaroli. La questione dei rapporti istituzionali è comunque solo una parte dei temi sollevati dal primo cittadino fanese, che comprendono aspetti sostanziali come le prospettive del Santa Croce. «Ho dovuto sapere dai media – ha proseguito Seri – che lunedì è stata approvata una delibera di giunta regionale con cui si annuncia la volontà di costruire a Pesaro una nuova struttura ospedaliera di primo livello, da 400 posti letto, mentre a Fano resterà il Santa Croce con 200 posti. La notizia è sconcertante. Dal documento non si comprende il futuro rapporto tra i due ospedali, ma mi chiedo per quale ragione l’ospedale a Fano non debba avere posti letto sufficienti alle esigenze della vallata cui fa riferimento. Tutto ciò porterà alla disgregazione di Marche Nord, che stava iniziando a portare risultati grazie anche all’equilibrio trovato tra le strutture ospedaliere delle due città. Sono molto preoccupato, poiché lo scenario determinerà la svalutazione sanitaria della città che amministro. Non prendiamoci in giro, per noi è l’inizio della fine. Nell’imminente futuro sarà Pesaro l’unico riferimento provinciale sulla sanità e ciò comporterà la drammatica compromissione del servizio pubblico ottimale a Fano e nelle vallate di riferimento». 

Compromesso al ribasso

E a questo punto, riferendosi alla recente delibera regionale, il sindaco Seri sviluppa il concetto del compromesso al ribasso. «È il peggiore accordo – sostiene – che potesse essere raggiunto. Nel 2018 il protocollo siglato tra Comune e Regione prevedeva un nuovo ospedale a Muraglia di 600 posti, il mantenimento del Santa Croce e la presenza di una struttura convenzionata nella nostra città. Oggi invece rimarrà solo una vecchia struttura da 200 posti. Ciò cui sto assistendo è gravissimo: un’amministrazione regionale seria avrebbe previsto un dibattito aperto a tutti i sindaci del territorio, cercando attraverso il dialogo i presupposti di una visione condivisa. Prima si parlava di ospedale unico, ora invece si farà un nuovo unico ospedale a Pesaro. 

La frecciata

«Se si accontentano di questo trofeo due amministratori fanesi di punta, ora assessori della giunta regionale, li invito a farsi un esame di coscienza. Non permetto che la giunta regionale giochi sulla pelle dei cittadini, sia fanesi sia residenti nelle vallate del Metauro e del Cesano». La segreteria del presidente Acquaroli ha inoltre specificato che le richieste di incontro rivolte da Seri sono state solo informali: «La comunicazione fra istituzioni dovrebbe avvenire sempre in via formale e attraverso i canali istituzionali». 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico