FANO - «Difenderò il Santa Croce con tutte le mie forze». E per farlo il sindaco Massimo Seri ha lanciato ieri un guanto di sfida al presidente Francesco Acquaroli e alla giunta regionale
«Se non hanno intenzione di ascoltarmi, visto che sono cadute nel vuoto le mie richieste di incontro, li invito a un confronto pubblico sul futuro ruolo dell’ospedale fanese. Prevedo che sia a forte rischio di declino».
La replica è arrivata da Ancona poche ore più tardi. «Ci siamo subito attivati nei confronti del sindaco Seri e a breve si svolgerà l’incontro con la massima disponibilità da parte di questa amministrazione regionale», ha specificato una nota diffusa dalla segreteria del presidente Acquaroli.
Compromesso al ribasso
E a questo punto, riferendosi alla recente delibera regionale, il sindaco Seri sviluppa il concetto del compromesso al ribasso. «È il peggiore accordo – sostiene – che potesse essere raggiunto. Nel 2018 il protocollo siglato tra Comune e Regione prevedeva un nuovo ospedale a Muraglia di 600 posti, il mantenimento del Santa Croce e la presenza di una struttura convenzionata nella nostra città. Oggi invece rimarrà solo una vecchia struttura da 200 posti. Ciò cui sto assistendo è gravissimo: un’amministrazione regionale seria avrebbe previsto un dibattito aperto a tutti i sindaci del territorio, cercando attraverso il dialogo i presupposti di una visione condivisa. Prima si parlava di ospedale unico, ora invece si farà un nuovo unico ospedale a Pesaro.
La frecciata
«Se si accontentano di questo trofeo due amministratori fanesi di punta, ora assessori della giunta regionale, li invito a farsi un esame di coscienza. Non permetto che la giunta regionale giochi sulla pelle dei cittadini, sia fanesi sia residenti nelle vallate del Metauro e del Cesano». La segreteria del presidente Acquaroli ha inoltre specificato che le richieste di incontro rivolte da Seri sono state solo informali: «La comunicazione fra istituzioni dovrebbe avvenire sempre in via formale e attraverso i canali istituzionali».